Thiene (Vicenza) , profughi gettano gli abiti della Caritas nei cassonetti
Ha destato scalpore e indignazione il gesto dei 9 richiedenti asilo condannati dal tribunale di Vicenza a otto mesi di carcere, con pena sospesa e uscita dal programma di protezione e integrazione dopo aver aggredito i carabinieri durante una protesta sedata con l’ausilio di 15 pattuglie e una trentina di agenti.
Usciti dalla caserma dei carabinieri di Thiene dopo il processo, gli immigrati, con gesto di disprezzo, hanno gettato nei cassonetti gli abiti che erano stati dati loro dalla cooperativa Ecofficina Educational, grazie alle donazioni della Caritas. Maglioni, camicie, pantaloni, tutto è finito nella spazzatura.
Usciti ufficialmente dal programma di protezione, i richidenti asilo (quindi, per ora, clandestini) potranno rimanere in Italia fino al pronunciamento sulla loro richiesta di asilo politico, ma non hanno più diritto all’alloggio e all’assistenza. Il rischio adesso è che finiscano nella microcriminalità perché alcuni di loro sarebbero già stati visti a Campo Marzo con dei connazionali.
L’ira del governatore Zaia: “Quando la gestione caotica e improvvisata dell’immigrazione si fonde con le leggi colabrodo di questo Paese il risultato è devastante, come nel caso dei nove gambiani di Cesuna, in provincia di Vicenza”. Il governatore poi ricorda in modo sarcastico che proprio mentre accadevano i fatti dei 9 profughi “la Prefettura di Vicenza ha emesso un bando per l’assistenza agli immigrati 2016 pari alla bellezza di 21 milioni di euro”.
I TURISTI SI LAMENTANO ? SUBITO CORRIAMOGLI IN AIUTO SE NO SIAMO RAZZISTI,XENOFOBI, MALEDUCATI, CATTIVI, CRUDELI . POVERA ITALIA!!