Non poche persone che si aggregano al DAESH (ISIS) in seguito si disilludono e decidono di fuggire, perché i combattenti sono troppo crudeli e la vita nei territori controllati da loro non assomiglia assolutamente al “paradiso” disegnato dalla propaganda.
Alcuni disertori hanno parlato agli esperti delle atrocità dei terroristi e di come hanno deciso di fuggire. Ne scrive l’edizione online Vox.
Il principale motivo che spinge le persone a disertare è questo: i combattenti sono troppo crudeli e la vita con loro non è affatto quel “paradiso” islamico che i jihadisti promettono.
Gli interlocutori hanno parlato di alcuni episodi della crudeltà che secondo loro costituisce la base della strategia DAESH.
“C’è un pozzo conosciuto come Hut. Loro bendavano ai prigionieri gli occhi e dicevano: “Sei libero, vattene, ma non aprire gli occhi”. La persona cominciava a camminare e cadeva nel pozzo”.
In questa maniera, ha detto il disertore, hanno ucciso più di 300 persone.
Con queste esecuzioni i combattenti terrorizzano gli abitanti locali e cercano di intimidire i loro rivali. Uno dei disertori ha detto agli esperti che due anni fa, per alcune operazioni contro l’Esercito siriano libero, i jihadisti hanno usato dei minorenni kamikaze.
Un altro siriano, che si fa chiamare Abu Shuja, ha raccontato di come i combattenti puniscono i trasgressori.
“…se qualcuno sbagliava, gli facevano la tortura dell’acqua… a quelli che non piacevano tagliavano la testa”.
Secondo i siriani, per lo Stato islamico è ormai difficile reclutare nuovi combattenti in Siria. Se prima la gente veniva da loro perché cercava una vita migliore, adesso questo “sogno” è svanito sotto il peso della miseria e di altre disgrazie che piovono sugli abitanti dei territori occupati dal DAESH.
“Quei pochi che continuano ad aderire al gruppo lo fanno soltanto perché non hanno nulla da mangiare. Tra l’altro loro (combattenti) non sono tenuti a lavorare. Gli altri preferiscono fuggire in Turchia; Libano o attraverso il mare”, — ha detto il siriano intervistato.
Gli esperti rilevano che non possono garantire l’attendibilità di queste testimonianze, peché sono riusciti a parlare soltanto con poche persone. Tuttavia anche altre fonti rilevano la debolezza dell’ISIS: i terroristi non sono in grado di creare un regime che avesse la solidarietà delle popolazioni da loro occupate.