In principio furono i falchi. Poi cadde Marino e Tronca pensò alla grandi pulizie. A inizio dicembre poi, per disperazione, furono schierati i dissuasori. Niente. L’emergenza guano è arrivata fino a Natale, ennesimo ingrediente da dimenticare di feste stranissime per la Capitale. Ieri, vigili di Natale, è stato un giorno da ko per chi da giorni, settimane, mesi segue i prodigi degli storni. Molti infatti i Lungotevere costretti a chiudere per guano. Troppo scivolosa la strada, troppi gli incidenti, per fortuna non gravissimi, per continuare a sottovalutare il pericolo.
I lungotevere sono stati chiusi per asfalto scivoloso tra ponte Palatino e ponte Mazzini, in particolare il lungotevere Farnesina, Sanzio, dei Pierleoni, dei Vallati, De’ Cenci e dei Tebaldi. Deviate le linee dei bus e la viabilità ovviamente è andata in tilt.
Su disposizione del Commissario Straordinario di Roma Capitale Francesco Paolo Tronca, Ama è intervenuta nei tratti del Lungotevere interessati dal fenomeno guano che, caduto in mattinata mescolato con la pioggia, ha creato disagi alla circolazione veicolare. Al lavoro 15 operatori, con l’ausilio di 3 idropulitrici, 3 spazzatrice e 1 mezzo a vasca che, una volta ultimati gli interventi di pulizia, provvederanno a coprire l’intero manto stradale con l’assorbitore anti-sdrucciolo.
Ama precisa che anche nella giornata di ieri, come accade quotidianamente da inizio novembre (5mila gli interventi effettuati), è stato eseguito in mattinata e in serata il servizio di pulizia straordinaria delle vie più colpite dal fenomeno degli storni. La leggera pioggia caduta ieri mattina sulla Capitale ha però dilavato le foglie dei platani del Lungotevere, facendo cadere acqua mista a guano che ha reso scivoloso l’asfalto.
Dei danni del guano si parla da tempo. Diversi gli interventi di task force del Campidoglio, prima con i falchi, poi con i dissuasori acustici. Il tutto affiancato da un lavoro di pulizia dell’Ama incrementato rispetto al servizio ordinario, ma evidentemente non sufficiente. Lo stesso commissario Tronca non ha nascosto un certo disappunto, richiedendo al più presto “un potenziamento ulteriore”.
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