“In questa società, corrotta dal consumismo, serve tornare all’essenziale”. Lo dice Papa Francesco nell’omelia della messa di Natale nella Basilica di San Pietro, spiegando che è Gesù a insegnarci “che cosa è veramente essenziale nella nostra vita”.
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“Nasce nella povertà del mondo – commenta il Santo Padre -, perché per lui e la sua famiglia non c’è posto in albergo. Trova riparo e sostegno in una stalla ed è deposto in una mangiatoia per animali. Eppure, da questo nulla, emerge la luce della gloria di Dio”.
“A partire da qui, per gli uomini dal cuore semplice inizia la via della vera liberazione e del riscatto perenne. Da questo Bambino, che porta impressi nel suo volto i tratti della bontà, della misericordia e dell’amore di Dio Padre, scaturisce per tutti noi suoi discepoli, come insegna l’apostolo Paolo, l’impegno a rinnegare l’empietà e la ricchezza del mondo, per vivere con sobrietà, con giustizia e con pietà. In una società spesso ebbra di consumo e di piacere – dice Papa Francesco -, di abbondanza e lusso, di apparenza e narcisismo, Lui ci chiama a un comportamento sobrio, cioè semplice, equilibrato, lineare, capace di cogliere e vivere l’essenziale”.
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“Ora, deve cessare ogni paura e spavento, perché la luce ci indica la strada verso Betlemme. Non possiamo rimanere inerti. Non possiamo rimanere inermi. Non ci è lecito restare fermi. Dobbiamo andare a vedere il nostro Salvatore deposto in una mangiatoia”, ha detto Papa Francesco, spiegando che “il motivo della gioia e della letizia” è “questo Bambino, ‘nato per noi’, ‘dato a noi’, come annuncia Isaia. A un popolo che da duemila anni percorre tutte le strade del mondo per rendere partecipe ogni uomo di questa gioia, viene affidata la missione di far conoscere il ‘Principe della pace’ e diventare suo efficace strumento in mezzo alle nazioni”.
Papa Francesco ha aggiunto che “il messaggio contenuto nel mistero di questa notte viene veramente da Dio. Non c’è posto per il dubbio; lasciamolo agli scettici che per interrogare solo la ragione non trovano mai la verità. Non c’è spazio per l’indifferenza, che domina nel cuore di chi non riesce a voler bene, perché ha paura di perdere qualcosa. Viene scacciata ogni tristezza, perché il bambino Gesù è il vero consolatore del cuore”.
“In un mondo che troppe volte è duro con il peccatore e molle con il peccato, c’è bisogno di coltivare un forte senso della giustizia, del ricercare e mettere in pratica la volontà di Dio”, ha concluso il pontefice. (La Presse)