CdV – “Ammazzateci tutti musulmani e cristiani, oppure lasciateli andare”. E’ stato un gesto nobile, di grande coraggio, quello compiuto lunedi’ scorso nel nord-est del Kenya, non lontano dal confine con la Somalia, da un gruppo di musulmani che ha protetto cristiani minacciati dai jihadisti di Al Shabaab. La notizia sta facendo il giro del mondo. Oggi la riprende l’Osservatore Romano. E’ appena passata l’alba quando i terroristi somali attaccano a colpi di mitra il pullman che stava percorrendo il tragitto Nairobi-Mandera. In quel momento a bordo si trovano almeno sessanta passeggeri. Nell’assalto tre persone sono ferite, una e’ uccisa. Fermato il mezzo, i passeggeri vengono fatti scendere. Poi la decisione: “I non cristiani possono risalire”, dicono i jihadisti. Ai cristiani e’ quindi ordinato di sdraiarsi sul ciglio della strada: vogliono ucciderli uno a uno. L’ordine, tuttavia, non viene eseguito: i passeggeri musulmani si oppongono, chiedendo di lasciare andare anche i cristiani. Di fronte a tanta determinazione, i terroristi fuggono e la strage e’ evitata. Il viaggio puo’ continuare.
Un testimone – secondo quanto riporta la stampa – ha raccontato che gia’ sul pullman, quando si sono accorti dell’attacco, i musulmani avevano cercato un modo di proteggere i cristiani che stavano tornando a casa per il Natale. “Ad alcuni abbiamo dato i nostri vestiti per impedire che fossero individuati”, ha detto il testimone. Il resoconto del fatto e’ stato diffuso ieri dai media locali. L’autista del pullman della compagnia Makkah ha confermato la storia alla britannica Bbc. Ulteriore conferma e’ stata data da un funzionario governativo. Il parroco di Iriamurai, nella diocesi di Embu, don Piero Primeri sottolinea in una intervista a Radio Vaticana, come la storia sia “veramente di grande incoraggiamento. E’ una gioia – continua – vedere come le cose stanno cambiando”. Don Primeri inoltre riconosce che il governo, gli imam e i leader musulmani locali hanno “invocato veramente un cambiamento di atteggiamento”. “Chissa’ – dice don Primeri -, un po’ loro, un po’ la visita del Papa, ecco qualcosa sta cxambiando anche tra i musulmani”.
Non e’ la prima volta che gli Al Shabaab (letteralmente “i giovani”, gruppo affiliato ad Al Qaeda e radicato in Somalia) compie attacchi contro i cristiani nelle zone al confine tra Kenya e Somalia. Un episodio simile ma dall’esito tragicamente diverso era avvenuto circa un anno fa nella stessa zona: i terroristi presero d’assalto un pullman e uccisero 28 passeggeri non musulmani. Dopo l’attacco la polizia decise di dare scorte armate ai pullman in transito nell’area. Tuttavia, il portavoce delle forze dell’ordine kenyane, Charles Owino, ha spiegato che il pullman attaccato lunedi’ non era scortato perche’ non era passato per un posto di blocco predisposto alla fornitura della protezione. Piu’ volte in passato Al Shabaab ha portato avanti la stessa tecnica di “selezione delle vittime”, dividendo cristiani e musulmani, e uccidendo i primi. L’episodio piu’ tragico risale ad aprile scorso quando all’universita’ di Garissa furono massacrate 147 persone definite “infedeli”. E’ invece di pochi giorni fa l’ultimo attentato rivendicato dal gruppo, compiuto contro un hotel nella capitale somala Mogadiscio. Cinque i morti. (AGI)