New York Times: “La UE sembra l’Unione Sovietica e cadrà come l’Impero Romano”

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NEW YORK – “La reazione istintiva dell’Unione Europea alle crisi sempre più gravi che si trova ad affrontare è quella di chiedere – anzi di pretendere – agli Stati membri una cessione sempre maggiore si sovranità. Cosi’ facendo – scrive il New York Times in prima pagina, – Bruxelles pare voler dar ragione alle forze populiste in ascesa nel continente, convinte che l’Unione eserciti già un’influenza eccessiva sugli Stati e le nazioni del Continente, e che anzi proprio quest’influenza sia all’origine della crisi che affligge l’Europa. In sostanza, la Ue sta sbagliando tutto e questo la porterà alla rovina“.

E non è solitaria, l’accusa del New York Times, benchè sia più che sufficiente per devastare la già pericolante immagine dell’Unione europea agli occhi dell’opinione pubblica americana, perchè il quotidiano per confezionare il lungo articolo d’analisi sullo stato comatoso della Ue, fa letteralmente il giro del mondo.

“Mentre l’Unione Europea si dibatte sotto i colpi dell’immigrazione, del terrorismo e della crisi economica strisciante, le visioni apocalittiche riguardo il futuro dell’Unione non fanno che moltiplicarsi: Niall Ferguson, autorevole professore di storia alla Harvard University, traccia un paragone diretto tra l’attuale stato dell’Unione Europea e il crepuscolo dell’Impero Romano“, scrive il giornale.

“Spostando l’attenzione a un’altra prestigiosa università famosa nel mondo, Brendan Simms, professore della britannica Cambridge University, preferisce invece tracciare un parallelo con l’Impero Austro-ungarico, e addirittura con l’Unione Sovietica e la Jugoslavia: l’Unione Europea, al pari di queste entita’ storiche, sarebbe secondo Simms un tentativo artificioso e fallimentare di creare un’entita’ sovranazionale. La conclusione del professor Simms è perfino più catastrofica di quelle accusate d’essere “populiste” di Marine Le Pen e di Matteo Salvini: finirà male, molto male. E potrebbe perfino essere sconvolta da una guerra“.

“Siamo al punto – prosegue il New York Times – che leader politici come Marine Le Pen prospettano la possibile uscita del Regno Unito dall’Unione Europea come un evento liberatorio, al pari della caduta del Muro di Berlino“.

“Indipendentemente da come la si pensi in merito all’impalcatura europea – scrive l’autore dell’articolo, Dixion – e’ innegabile che Bruxelles stia facendo un pessimo lavoro nella gestione dell’attuale quadro di crisi sovrapposte. Basti pensare al fatto che quasi un milione di persone hanno varcato illegalmente i confini europei solo nell’ultimo anno, e tra loro c’erano anche alcuni degli attentatori responsabili delle stragi di Parigi”. E’ un’accusa dura, ma veritiera purtroppo.

E come se cio’ non bastasse – aggiunge l’autore dell’articolo – l’economia europea cresce a stento e corteggia la deflazione. L’ultima trovata di Bruxelles, quella di creare una forza di polizia sovranazionale che eserciti la vigilanza sui confini senza sottostare all’autorita’ dei singoli Stati membri, puo’ aver senso da una prospettiva tecnocratica, ma si tradurrebbe in una grave imposizione, dal momento che l’Ue non e’ avvertita dai suoi stessi cittadini alla stregua di una istituzione efficace e soprattutto legittima”.

“Se solo la Commissione avesse un po’ piu’ di immaginazione, perseguirebbe – secondo il quotidiano – un’altra via: quella della decentralizzazione, anche in campo economico e finanziario. La decentralizzazione avrebbe il vantaggio di rimettere la responsabilita’ politica ai singoli Stati, e di non richiedere trasferimenti di sovranita’ politicamente irrealizzabili. Se l’Unione Europea non si dimostrera’ in grado di uscire dai suoi rigidi schemi di progressivo accentramento sovranazionale del potere e delle competenze – avverte il New York Times – l’esito rischia di essere quello di una disastrosa disintegrazione“.

IL NORD Redazione Milano.