Questa mattina i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Soverato hanno arrestato una donna per l’omicidio volontario e l’occultamento di cadavere del figlio neonato. Ora si trova agli arresti domiciliari in una casa protetta per sole donne. La mattina del 17 agosto scorso era stata soccorsa dal 118 e poi portata in ospedale dove i medici si erano immediatamente accorti che la donna aveva partorito o abortito.
La donna, una ucraina di 37 anni, inizialmente ha negato tutto ma il successivo intervento dei carabinieri ha consentito di rinvenire, avvolto in un asciugamano all’interno di una valigia, il corpicino di un neonato nella dimora estiva a Montepaone. Dall’attività investigativa è emerso che la donna aveva sempre negato il suo stato di gravidanza, anche al compagno, un italiano 40enne con cui ha avuto altri due figli.
I carabinieri del Ris di Messina e del Reparto analisi criminologiche del Racis di Roma hanno consentito di accertare che il parto è effettivamente avvenuto all’interno della dimora estiva della donna e che il neonato era figlio biologico di quest’ultima e del suo convivente.
In particolare, dall’esame autoptico, è emerso che il neonato, di sesso femminile, nato vivo, è morto per soffocamento ed emorragia. Ciò ha determinato una svolta alle indagini e spinto la Procura della Repubblica alla richiesta al Gip di Catanzaro del provvedimento di arresto. ADNKRONOS