L’inferno delle donne yazide, sottoterra nelle prigioni dell’Isis

Fotografie scioccanti mostrano gli angusti spazi soffocanti dove dozzine di donne yazide erano intrappolate sottoterra in una prigione dell’ISIS, costrette a vivere per tutto il tempo al buio sotto la sabbia; mangiare, bere e dormire nelle loro piccole celle.

Sulle pareti delle celle sono stati trovati dei semplici disegni, scene di vita quotidiana, probabilmente fatti dalle prigioniere nei momenti in cui forse trapelava un po’ di luce.

Non è ancora noto che cosa sia accaduto dopo alle donne o dove potrebbero essere ora.

Gravi violazioni dei diritti umani, orribili vengono commessi ogni giorno da ISIL e dai gruppi armati associati.

La scoperta orribile della prigione è solo l’ultima rivelazione della brutale campagna di massacri, stupri e schiavitù condotta da ISIS contro il popolo di minoranza yazida.

ISIS ha conquistato Sinjar, in Iraq, nel mese di agosto 2014 e ha iniziato a perseguitare il popolo degli yazidi, che costituisce la maggior parte dei suoi abitanti, comprese donne e bambini, in base alla loro etnia, appartenenza religiosa o settaria. I jihadisti hanno spietatamente portato avanti la pulizia etnica e religiosa nelle aree sotto il loro controllo.’

Diverse fosse comuni, contenenti centinaia di corpi che si ritiene siano yazidi, sono state scoperte in tutto il paese.

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