A Kairouan, a 60 km ad ovest delle più note località balneari di Sousse e Monastir, sei studenti universitari del primo anno, tra i 18 e i 19 anni, sono stati arrestati per “atti omosessuali” all’interno della residenza universitaria nella quale erano ospitati.
Una sentenza del 10 dicembre li ha condannati in primo grado a 3 anni di carcere per tutti e sei i ragazzi, più sei mesi per uno di loro al quale sono stati rinvenuti video di carattere omosex nel computer (in tal caso l’accusa è di oltraggio al pudore). Lo rende noto l’associazione ‘Shams’, per la difesa dei diritti delle comunità LGBT in Tunisia, che si batte per la depenalizzazione dell’omosessualità nel Paese.
Secondo Shams, la corte di Kairouan è stata particolarmente dura nei confronti degli imputati, condannandoli inoltre, alla misura di allontanamento dalla città per 5 anni dopo l’espiazione delle loro pene detentive. Il giudizio di appello dovrebbe iniziare intorno al 20 dicembre.
La notizia della condanna dei cinque giovani ha riacceso in Tunisia il dibattito e le polemiche sull’abolizione del reato di omosessualità, previsto dall’articolo 230 del codice penale che prevede per “l’atto omosessuale maschile (liwat) e femminile (mousahaqa)” la reclusione fino a tre anni, articolo che sarebbe in contrasto con i principi della nuova Costituzione tunisina del 2014. (ANSAmed).