Due scafisti, di cui uno minorenne, sono stati fermati a Pozzallo dalla polizia di Stato. I due, un 23enne senegalese e un 17enne somalo, hanno condotto 178 migranti su due gommoni salpati dalla Libia. Secondo gli inquirenti, i due insieme a complici in Libia si occupavano di procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato a cittadini extracomunitari.
Alle 7.20 del 9 dicembre la nave Cigala Fulgosi ha intercettato un gommone con 92 migranti che venivano soccorsi e fatti salire a bordo della suddetta nave della marina militare. Alle 12.30 la nave Oreste Corsi CP 906 ha affiancato la prima iniziando il trasbordo dei 92 clandestini di cui 57 maschi, 15 donne e 20 minorenni presumibilmente tutti provenienti dalla Somalia. Arrivati la mattina dopo al porto di Pozzallo (Ragusa), tutti i migranti sono stati fatti scendere sulla banchina.Il funzionario dirigente del servizio di ordine e sicurezza pubblica della polizia, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal Cpsa ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti. Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e tanti minori alcuni in tenerissima età. Alle procedure hanno partecipato 40 agenti della polizia di stato, nonché appartenenti alle altre forze dell’ordine, la protezione civile, la croce rossa italiana ed i medici dell’Asp per le visite mediche.
La polizia scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati e movimentati in due giorni quasi mille migranti tra i soggetti sbarcati nei giorni scorsi e quelli sbarcati ieri. Le indagini immediatamente iniziate dagli investigatori sono state subito indirizzate ad appurare l’esatta dinamica di quanto accaduto ad una giovane migrante, ustionata in diverse parti del corpo e per questo trasportata d’urgenza in ospedale. La donna, così come in altre occasioni era capitato ad altri migranti, si era ustionata perché vicina ai serbatoi fatiscenti del gommone. Ad ogni onda da quei bidoni fuoriusciva benzina che andava a bagnare la migrante procurandole ustioni. Il continuo contatto con acqua marina e carburante ha procurato le lesioni che comunque non sono da imputare a nessuno.
Le indagini sono poi proseguite e dopo alcune ore è stato possibile individuare gli scafisti, sempre grazie alle testimonianze dei migranti ed al lavoro incessante di investigatori ed interpreti. Dagli accertamenti svolti, uno dei due scafisti ha dichiarato di avere 17 anni e di aver condotto il gommone perché non aveva disponibile tutto il denaro richiesto dai libici.
I passeggeri hanno pagato circa mille dollari a testa, permettendo agli organizzatori di incassare quasi 200mila dollari. Le indagini condotte dalla polizia giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di fermare il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.I due scafisti sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali.
Nel 2015 sono 146 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla polizia giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre squadre mobili siciliane della polizia di Stato (coordinate dal servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle italiane. (LaPresse)