Il Pd torna in piazza nel weekend per dire che “l’Italia non ha paura” e, soprattutto, per dire che “noi ci siamo”, come ha detto lo stesso segretario-premier nella newsletter inviata ai propri sostenitori. La chiamata alla mobilitazione del premier coinvolge anche la minoranza, che ha anche spostato il proprio evento alla prossima settimana per partecipare ai banchetti. Per strada quindi ci saranno Maria Elena Boschi (a Ercolano), Lorenzo Guerini (a Milano e Lodi), Debora Serracchiani (a Pordenone e Palmanova), ma anche chi di solito è polemico con il premier, come Miguel Gotor o Walter Tocci.
Sabato e domenica sarà una prova generale – “Noi del Pd – ha spiegato Renzi – siamo spesso litigiosi, ma abbiamo anche tanti elementi di cui andare fieri. Noi non abbiamo padroni. Non abbiamo proprietari. Non abbiamo guru che ci spiegano che cosa fare da dietro un blog”. Del resto, Renzi ha bisogno di mobilitare tutto il partito anche in vista della difficile tornata di amministrative del prossimo anno e non a caso già da tempo ha previsto di organizzare una rete di “comitati per il sì” al referendum sulla riforma costituzionale. Sabato e domenica sarà un po’ la prova generale della mobilitazione che il premier sta pensando per il 2016.
“Excusatio non petita, accusatio manifesta” prima erano servi dell’Unione Sovietica ora sono i leccapiedi degli USA, un partito di ubbidienti cagnolini ammaestrati, felici quando prendono ordini