Del Valle: “L’ISIS vuole provocare una Sindrome di Stoccolma in Occidente”

Il grande progetto (1.3). Alexandre Del Valle: “L’ISIS (Daesh) vuole provocare una Sindrome di Stoccolma diffusa in Occidente.”  ALETEIA.org

Gli attentati di Parigi rivelano un cambiamento nella strategia dell’ISIS (Daesh) in occidentale. Qual è l’obiettivo primario dei terroristi in Francia.

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Alexandre Del Valle è un autore e analista politico. Insegna relazioni internazionali presso l’Università di Metz ed è ricercatore associato presso l’Institut Choiseul. Ha pubblicato diversi libri sulla debolezza delle democrazie, i Balcani, la Turchia e il terrorismo islamico da cui il caos siriano, la Primavera araba e le minoranze di fronte l’islamismo. Per Aleteia, egli dà la sua lettura della strategia dell’ISIS (Daesh), svelata attraverso gli attentati di Parigi.

Aleteia: Che cosa è secondo Lei, la strategia dell’ISIS (Daech) rivelato dagli attacchi a Parigi?

Alexandre Del Valle: La grande idea strategica dell’ISIS (Daesh) fondata sulla guerra psicologica è quello di generare una sindrome di Stoccolma diffusa in Occidente a seguito di una strategia del terrore mentale o sbalordimento. Questa strategia dello sbalordimento utilizza la splendida fucina di correttezza politica e il pentimento quindi il senso di colpa post-coloniale. L’esempio ricorrente di questo fenomeno risiede nel fatto che ad ogni attentato (11 settembre, Merah, Charlie Hebdo, Bataclan, ecc), tutta la classe politica, intellettuale e dei media (ad eccezione di qualche recalcitrante demonizzato come “islamofobo”) sorge da un solo corpo per denunciare la “amalgama” tra i jihadisti e musulmani in Francia, e si rifiuta di indicare il nemico e la minaccia per quello che essi sono, vale a dire di natura islamista.

Allo stesso modo, il fatto di denunciare la “miseria delle periferie”, “il razzismo”, l’islamofobia, e addirittura, secondo Valls, “apartheid” – che la Repubblica avrebbe creato “umiliando” e “posteggiando” i figli di immigrati afro-musulmani – torna di fatto a dare scuse e delle circostanze attenuante ai barbari oscurantisti salafiti. Alla fine, una formidabile (e tragica) occasione d’incoraggiare una riforma dell’Islam e un autocritica (perché l’Islam radicale si basa su un organo ortodosso dell’Islam ufficiale, mai riformato e valorizzando la guerra e l’intolleranza) abilmente trasformato – dagli islamici e dai musulmani ortodossi ostili a tutte le riforme della loro ortodossia religiosa fondata sulla sharia – in una straordinaria opportunità per lamentare i musulmani.

L’idea è che nessuno ormai al riparo e che la Francia è interessata nel suo complesso, per quello che fa e ciò che rappresenta, in tutte le sue componenti,nell’insieme della sua storia da un imperialismo jihadista salafita con pretese planetarie -. Francia è stata designata come la più orribile delle nazioni, perché sarebbe anti-islamica da sempre: quando era crociata-cristiana e poi rivoluzionaria anticlericale, coloniale e repubblicana, la terra dei secolari laici vietano il velo e bombardanno i popoli musulmani ( Mali, Libia, Siria, ecc.); Da questo momento, non sono più gli ebrei, le caricature (vignette) della sinistra o la polizia che sono mirati, ma Chiunque in Francia. E ‘molto astuto dal punto di vista della guerra psicologica, perché l’obiettivo è che ognuno abbia un po’ di paura o il timore andando nei luoghi pubblici.

Quali sono le reazioni che l’ISIS (Daesh) cercherebbe di provocare in Francia?

Il primo è la sottomissione volontaria e in anticipatrice. Per il boia “si calmi” la Francia potrebbe avere voglia, in qualche modo, di sottomettersi al EI, per esempio dichiarando che noi no abbiamo “nulla a che fare in Siria o in Iraq, e anche in Mali “e che noi abbiamo cercato portando avanti, come è stato detto stupidamente da Onfray (di solito intelligente)” una politica estera islamofoba “. Mentre tutti sanno che noi siamo gli alleati delle monarchie islamiche da sempre.

Questa sottomissione si osserva da sempre di fronte alle minorità terroriste e totalitarie che sanno che la maggioranza molle e avendo paura della morte e della violenza può essere stordita da una minoranza duro, pronto a tutto e preferendo la morte alla vita. Questa strategia di stordimento e della sottomissione dalla guerra mentale ci ricorda quella dei sa nazisti, prima della seconda guerra mondiale, che preserò il controllo del parlamento tedesco e sottomisero l’insieme della società partendo da una minoranza cinico e terrorista che fecerò piegare una maggioranza democratica e pacifica. Gli SA e Hitler metterono in infatti, in pochissimo tempo, la maggioranza passiva “ai loro piedi” seminando paura e terrore psicologico quanto fisico.

Il calcolo strategico dell’UE si basa sullo stesso metodo. L’ultima osservazione relativa a questo tema, notiamo che la Francia è stata, dalla primavera araba e dalla guerra civile siriana, il paese che è più saldamente contro il regime di Bachar el-Assad a favore dei ribelli islamisti Fratelli Musulmani e altri miliziani salafiti presumibilmente “moderati” aiutati dai nostri “alleati” del Qatar, Turchia e Arabia Saudita. Le rivendizazioni i e motivi espressi nei comunicati dell’ISIS (Daesh) sono destinati a colpevolizzarci. Sono solo dei pretesti per giustificare una sete assoluta di conquista e di una strategia a favore della loro ideologia, destinata a sottomettere l’umanità e reclutare sempre più seguaci.

La seconda strategia dell’ISIS (DAESH) è quella di terrorizzare i francesi, il principio di considerazione. Per questa “ipercomunicazione” favorita dal culto mediatico del sensazionale e del vivere (live), l’ISIS (Daesh) usa le nostre debolezze médiacratiques per di fare marketing planetario (globale) gratuito destinato al reclutamento di nuove persone grazie al potere affascinante delle loro immagini e slogan terrificanti amplificati e trasmessa dai nostri media .

E in questo caso, possiamo dire che i nostri media come i nostri politici cadono a capofitto nella trappola di questa manipolazione. In effetti, tutto è fatto per glorificare indirettamente i “martiri” dello stato islamico le cui foto sono in ogni rivista e giornale per la TV. Oggi noi siamo dunque passati a “Jihad globale 3.0” e sono paradossalmente i nostri mezzi di comunicazione che sono i migliori oratori della strategia della conquista dell’universo salafiti. L’obiettivo per l’ISIS (Daesh) in Occidente è in realtà tutta una questione sbalordire le masse, affascinare gli ingenui e i psicopatici nel sonno, quindi terrificando e sottomettendo psicologicamente e inconsciamente gli altri … Gli ingredienti della sindrome di Stoccolma sono tutti qui.

La risposta del governo agli attentati di Parigi vi sembra tale da andare nella direzione della strategia dell’ISIS (Daesh) o lo limiterà?

Entrambi in generale! E ‘bene sorvegliare gli imam, controllare Internet e limitare la possibilità di trasmettere certe immagini, visto quello che abbiamo sviluppato in precedenza. Ma ci sono voluti 130 morti perché il governo diventasse realistico e cominci a prendere delle misure che non saranno operative in poche settimane. Fin dall’inizio, tutti gli strateghi i professionisti dell’informazione chiedevono a Francois Hollande di allearsi a Bashar El-Assad (o non designarlo come il nemico principale) al fine di contrastare l’ISIS (Daesh) con un fronte il più vasto possibile ( Bashar, curdi) e internazionali. Ma Laurent Fabius, un uomo della guerra fredda dalle visioni retrospettivee e sostenitore della linea dura (contro Bashar, russi, Iran, ecc) e François Hollande hanno preferito fino al dramma del Bataclan, dire ” nulla con Bachar” , al fine di mantenere la loro buona immagine di democratici e soprattutto per soddisfare i loro clienti del Golfo (Qatar, Saud).

Posso dirvi, dalla mia esperienza, che i nostri governanti non avevano, finora, nulla a che fare con la minaccia islamista radicale, perché il loro obiettivo si trovava solo nelle prossime elezioni e il breve termine. Se fossero davvero stati ansiosi di risolvere il problema in profondità, avrebbero trovato una soluzione per non escludere Bashar El-Assad, i russi e gli iraniani della loro coalizione.

Oggi, 200.000 morti in seguito, con questi terribili attentati, essi sono costretti a cambiare il loro software. Hollande ha operato opportunamente e abbastanza abilmente accettando finalmente di raggiungere Putin e di designare come il principale nemico non più il regime di Bashar ma lo stato islamico. E ‘una buona cosa. Ma è già troppo o molto tardi. La Francia ha perso molto tempo. Vincerà la guerra, ma la sua lotta durerà più a lungo. Più le cose le cose si trascinano, più esse marciscono e più le soluzioni sostanziali sono difficili da realizzare (implementare) perché l’odio e i risentimenti da entrambe le parti impediscono les conciliazioni e il pragmatismo delle porte d’uscita reciprocamente favorevoli.