PRATO – Per anni aveva vissuto all’interno della parrocchia di San Francesco, a Prato, dove era stato accolto per “motivi di carità” e in quella stessa chiesa si è tolto la vita, impiccandosi a un cancello del chiostro.
A trovare il corpo dell’uomo, un 65enne italiano non originario di Prato, sono stati i custodi, poco dopo le sei del mattino. Da tempo era stato invitato a lasciare l’alloggio che la parrocchia gli aveva concesso, per via di alcuni lavori da eseguire nei locali che occupava, e pare che non sapesse dove altro andare.
Da quanto si apprende, l’uomo non avrebbe lasciato alcun biglietto per spiegare i motivi del gesto. Sulla vicenda sta indagando la polizia. Il suicidio è stato confermato da una nota della diocesi pratese. Dell’accaduto è stato subito informato il vescovo Franco Agostinelli, che “ha espresso il proprio cordoglio e si è raccolto in preghiera”.
Poveretto.Era solo un italiano indigente,mica un clandestino;sugli italiani il business non c’è,ergo un problema di meno per lo stato.
Che IxxxxxI, se era un clandestino subito l’alloggio o l’albergo, questa e una vera vergogna, siamo nel 2015 in una NAZIONE che si dichiara DEMOCRATICA, a me sembra che di Democrazia non la vede più nessuno da un po di anni a sta parte, posso solo dire che qualcuno si dovrebbe vergognare se ancora c’è gente che si suicida perché non ha dove andare.