La Svezia non è più in grado di ospitare i migranti come ha fatto fino a questo momento, i profughi devono cercare rifugio in altri paesi, ha dichiarato il primo ministro del governo di Stoccolma.
La Svezia intraprenderà misure per ridurre il flusso dei migranti che entrano nel paese e si adopererà per un’equa distribuzione dei profughi tra i paesi dell’UE, ha dichiarato il primo ministro svedese Stefan Löfven nel corso di una conferenza stampa tenuta a Stoccolma.
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“La Svezia non è più in grado di accogliere grandi quantità di profughi, come avviene oggi”, — ha detto il premier.
Secondo Löfven, soltanto negli ultimi due mesi in Svezia sono sbarcati 80 mila profughi, il che pone il paese tra gli Stati con il maggior numero dei rifugiati per ogni abitante.
“Il fatto che non abbiamo più possibilità di accogliere altri profughi significa che la situazione è precaria, pertanto i profughi dovranno cercar rifugio in altri paesi”, — ha detto il premier.
Una delle misure proposte dal governo prevede la limitazione della validità dei permesso di soggiorno per tutti, tranne i profughi che arrivano nell’ambito delle quote. Si prevede inoltre di limitare parzialmente il diritto al ricongiungimento delle famiglie e di irrigidire le regole per le famiglie residenti in Svezia che invitano i loro parenti.
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Per regolamentare l’ingresso dei migranti, il 12 novembre la Svezia ha introdotto controlli provvisori al confine con i paesi dell’area Schengen, che resteranno in vigore fino all’11 dicembre e prevedono in particolare il controllo dei documenti sui mezzi di trasporto.
Secondo gli ultimi dati della Frontex, nei primi 10 mesi di quest’anno nei paesi UE sono entrati 1,2 milioni di migranti. La Commissione europea ha dichiarto che l’attuale crisi dei rifugiati è la più grande dai tempi della Seconda guerra mondiale.