Piu’ chiaro di così non lo poteva dire. In mezzo a futili chiacchiere da bar e parole insulse, buone ad incantare ingenui ed impediti, il discorso di Obama si puo’ riassumere in due punti che ogni persona dotata di razionicio e filtro mentale puo’ comprendere.
1) La Turchia ha fatto bene ad abbattere l’aero russo, così Putin impara che non deve bombardare i nostri ragazzi dell’Isis.
2) Non fermereno il terrorismo se prima Assad non ci regala la Siria su un piatto d’argento.
“Gli Stati Uniti e la Francia sono uniti in totale solidarietà” ha detto il presidente Usa nell’incontro alla Casa Bianca con François Hollande, “da americani noi stiamo a fianco ai nostri amici. L’Is non può essere più tollerato, deve essere distrutto, lo faremo insieme”. (Basterà dire ai mercenari di ritirarsi a giocare con la play station, non è difficile)
Ma ecco la stoccata alla Russia di Putin: “La Turchia che ha abbattuto il caccia russo ha diritto di difendere il proprio territorio. Hollande sa che la Russia ha bombardato non solo lo Stato Islamico ma anche l’opposizione di Assad, Mosca deve focalizzarsi sulla lotta all’Is” La priorità degli Usa resta la cacciata dal potere di Bashar al-Assad, punto su cui non c’è alcuna convergenza con Mosca.
Fine del discorso minatorio
Ottimo articolo. Aggiungerei un particolare, vista la similitudine, sotto il profilo del coinvolgimento Russo, nella strategia geopolitica Americana e della NATO. La questione mediorientale presenta molte affinità con quella Ucraina, e per la legge della transizione, se 3 x 5= 15 parimenti spostando l’ordine dei fattori, il prodotto dovrebbe rimanere 15. In ragione di ciò, come dice Obama, uno Stato ha il diritto di difendersi, per cui anche la Russia avrebbe dovuto reagire militarmente ai frequenti sconfinamenti Ucraini, e relativi colpi di mortaio, ai danni delle guardie Russe di frontiera, avverso l l’Ucraina. Ma ciò non è avvenuto. Debolezza, o prudenza? Credo che la politica dovrebbe essere dalla parte della prudenza. E che dire delle affermazioni di Erdogan in sede ONU, per le quali si sarebbe sentito in diritto di contrastare i caccia Russi, colpevoli di bombardare, non l’ISIS, alle porte della Turchia, ma i Turkmeni, fratelli di sangue Turco. E che dire allora del non intervento militare dei Russi a sostegno dei fratelli del Donbass e della tanto contrastata consanguinea Crimea? Due pesi e due misure dunque. Sembra pertanto che per i Turchi e per gli Americani certamente, spostando l’ordine dei fattori, il prodotto cambi!!