Austerità, l’Europa criminale affama i suoi figli

 

La povertà infantile è una realtà anche in Europa. Più di un bambino su quattro sarebbe esposto al rischio della povertà e dell’esclusione sociale. Martedì 24 novembre, i deputati hanno votato in plenaria una risoluzione per chiedere agli Stati membri d’intensificare gli sforzi in materia di lotta contro le disuguaglianze sociali, in particolare la povertà infantile. Guarda la carta per conoscere i dati dell’Unione europea.

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La Convenzione delle Nazioni Unite relativa ai diritti del bambino stabilisce che i bambini dobrebbero avere accesso all’educazione, alle cure mediche, ad un’abitazione, a delle attività ricreative e anche ad un’alimentazione equilibrata.

Sfortunatamente, la realtà è diversa. Secondo Eurostat, 26 milioni di bambini sarebbero stati esposti al rischio di povertà ed esclusione sociale nel 2014, cioè il 27,7% dei cittadini europei di meno di 18 anni.

In Italia i bambini a rischio povertà erano il 32,2%. I tassi più elevati sono stati riscontrati in Ungheria (41,4%), in Bulgaria (45,2%) e in Romania (51%).

Mentre i paesi con meno rischio sono la Danimarca (14,5%), la Finlandia (15,6%) e la Svezia (16,7%).

Secondo l’UNICEF, la percentuale di bambini che non possono più permettersi di mangiare la carne o il pesce ogni due giorni sono raddoppiati in Estonia, Grecia e Italia dal 2008.

La relazione del Parlamento europeo

I deputati si sono riuniti in sessione plenaria a Strasburgo adottando con 569 voti, 77 contrari e 49 astensioni, una risoluzione per richiedere agli Stati membri di stabilire la lotta alla povertà infantile come priorità. Hanno inoltre rischiesto di garantire a tutti i bambini l’accesso all’educazione pubblica, gratuita, aperta a tutti e a tutte le età.

“La politica d’austerità ha creato questa situazione peggiorando le cose” ha sottolineato la relatrice portoghese di Sinistra Unita Inês Cristina Zuber.