Parigi, ora Giorgetti chiede “crocifisso nelle scuole”. Pd: ‘No a scontro fra religioni’
Un appello alle scuole affinchè si premurino di affiggere il crocifisso “come forte espressione della nostra tradizione cristiana e del nostro sistema di valori”. Lo ha lanciato oggi la presidente del quartiere Santo Stefano di Bologna, Ilaria Giorgetti, esponente di centrodestra, con una lettera ai plessi del suo territorio, ispirata dagli attentati di Parigi.
“In questo triste periodo storico in cui è messa in crisi tutta la società occidentale, anche in relazione ai terribili fatti accaduti ai nostri amici francesi, vi invito a tener conto dei valori della nostra tradizione e della nostra identità che non è fatta solo di libertà di pensiero o di parola, ma che si riconduce alla nostra identità cristiana al di laà del rapporto di ciascuno con la fede”, scrive Giorgetti.Di qui l’appello alle scuole del quartiere affinchè “possano deliberare di esporre il crocifisso come forte espressione della nostra tradizione e del nostro sistema di valori”.
La presidente del Santo Stefano scrive anche che “la Chiesa è un patrimonio civile di tutti gli italiani che rappresenta le radici storiche e culturali del nostro paese e l’identità cristiana è la radice dell’Europa. Non a caso il filosofo laico Benedetto Croce intitolò un saggio ”Perchè non possiamo non dirci cristiani”.
Non è tardata ad arrivare il contro appello del Pd. “Una pessima iniziativa, che soffia sul fuoco dello scontro fra religioni. L’ennesima strumentalizzazione da parte della destra dei fatti di Parigi”. Così il senatore Pd Sergio Lo Giudice commenta l’appello di Giorgetti.
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“È importante che le scuole italiane, come fecero in molte all’indomani dell’11 settembre, affrontino il tema di cos’è successo a Parigi , per dare a bambini e ragazzi gli strumenti per leggere una notizia di cui riceveranno frammenti di informazione dai media e da internet – prosegue Lo Giudice. È altrettanto importante che alla logica dello scontro tra religioni si opponga la potenza di un messaggio di inclusione e pluralismo” .
Insomma per l’esponente dem, “a nulla serve creare nuovi conflitti nelle nostre aule scolastiche fra studenti cattolici e studenti di altre religioni o non credenti . Oggi la guerra è contro un gruppo di criminali terroristi che brandiscono il loro dio come un’arma, non fra un credo e un altro. Solo se sapremo sfuggire alla trappola dello scontro fra religioni potremo sconfiggere la logica, denunciata ieri da papa Francesco, di chi conduce la sua guerra attribuendola a un Dio.”