Dolo gli attentati di Parigi, la Polonia si è detta pronta a non rispettare gli accordi europei sulla ricollocazione dei migranti. Secondo Konrad Szymanski, futuro ministro degli Affari europei del governo conservatore che si accinge a insediarsi a Varsavia, gli attacchi terroristici sono “direttamente” collegati al contesto della crisi dell’immigrazione e sottolineano la necessità di “rivedere la politica di immigrazione europea”.
“Le decisioni, da noi criticate, del Consiglio d’Europa sul ricollocamento dei rifugiati e degli immigrati in tutti i Paesi dell’Ue – ha dichiarato Szymanski – hanno ancora la forza di legge, ma dopo i tragici avvenimenti di Parigi non vediamo la possibilità politica di poterle rispettare”.
“La Polonia – ha aggiunto – deve mantenere il completo controllo delle proprie frontiere, così come della propria politica di immigrazione ed asilo”. Varsavia, quindi, accetterà gli immigrati “solo se vi saranno le condizioni di sicurezza”. Ancora più duro è stato il futuroministro degli Esteri, Witold Waszcykowski, secondo il quale “occorre ormai affrontare in modo differente la comunità musulmana che vive in Europa e che odia questo continente, che vuole distruggere”: la politica di accoglienza europea – promossa a suo parere dai partiti di sinistra – è “senza uscita”.
In Polonia c’è un governo-democraticamente eletto e perfettamente legittimo-che fa gli interessi del popolo e della nazione;purtroppo da noi la cosa è completamente diversa.