“Il Made in Italy alimentare nel settore lattiero caseario è dominato da una multinazionale straniera che impone unilateralmente agli allevatori le proprie condizioni e beffa le Istituzioni nazionali”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo dal presidio degli allevatori Ospedaletto Lodigiano (Lodi) nel centro di distribuzione dei prodotti della multinazionale del latte francese Lactalis che ha comperato i grandi marchi nazionali Parmalat, Galbani, Invernizzi e Locatelli ed ora “sottopaga il latte italiano al di sotto dei costi di produzione, con le importazioni dall’estero che provocano la chiusura delle stalle, con effetti irreversibili sull’occupazione, sull’economia, sull’ambiente e sulla qualità dei prodotti”.
Dall’acquisizione del gruppo Parmalat da parte della multinazionale francese nel 2011 in Italia hanno chiuso, denuncia la Coldiretti, “4000 stalle italiane, oltre il 10% del totale. Una situazione che si è aggravata nell’ultimo anno con la decisione unilaterale di ridurre del 20 per cento i compensi riconosciuti agli allevatori che sono scesi a 34 centesimi al litro, al di sotto dei costi di produzione stimati pari ad un valore medio compreso tra i 38 ed i 41 centesimi al litro in Lombardia secondo lo studio ufficiale fatto in riferimento alla legge 91 del luglio che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione”.
Anche in Italia, denuncia la Coldiretti, “occorre verificare l’esistenza di comportamenti scorretti nel pagamento del latte agli allevatori che hanno portato prima in Spagna e anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero-casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale”. Per Moncalvo, “esiste un evidente squilibrio contrattuale tra le parti che determina un abuso, ad opera dei trasformatori, della loro posizione economica sul mercato, dalla quale gli allevatori dipendono”. Il presidente della Coldiretti chiede “un intervento dell’Antitrust a livello nazionale poiché i prezzi praticati dagli intermediari della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori manifestano ormai evidenti segni di difficoltà perché non riescono a coprire neanche i costi di produzione”.
Adnkronos