La Grecia incatenata all’euro fa un altro passo verso il medioevo. Zero Hedge riferisce di come l’azienda elettrica pubblica stia programmando di lasciare al buio oltre due milioni di greci, a causa di bollette non pagate. Quel che è peggio, quasi metà del conto delle bollette non è consumo effettivo, ma tasse di vario genere, incluso il canone televisivo… Voci dall’estero
di Zero Hedge, 05 novembre 2015
L’Azienda Elettrica Pubblica greca è arrabbiata. Il totale delle bollette non pagate dai clienti ha raggiunto la cifra astronomica di 2,5 miliardi di euro. L’Azienda è così arrabbiata che sta programmando di tagliare l’elettricità il più presto possibile a tutti quelli con debiti in essere – e si tratta della bellezza di 2,1 milioni di cittadini greci, che rischiano il blackout.
Come riportato da KeepTalkingGreece, molti greci non possono permettersi di pagare la bolletta bimestrale perché il conto da pagare risulta quasi raddoppiato a causa delle tasse supplementari che vi sono contenute, come tasse sulle emissioni, cose ecologiche varie, tasse comunali, canone della televisione pubblica, ecc.
Per esempio l’ammontare della spesa bimestrale per l’elettricità è stimata dalla DEH a 52 euro, per mi viene chiesto di pagare 100 euro per via delle tasse supplementari. Il conto include un 13 percento di IVA, ma anche “interessi” di 0,44 euro, sebbene io paghi regolarmente con ordine bancario, e non sia mai stato in ritardo. Ogni 4 mesi ricevo una bolletta basata sul mio consumo reale – e non su una “stima” – e mi sento svenire. I mesi estivi sono più costosi a causa dell’uso del condizionatore d’aria, i mesi invernali sono anch’essi costosi, a causa dell’uso dei dispositivi di riscaldamento dell’appartamento. Il conto esplode di diverse centinaia di euro.
Non sono l’unico ad avere difficoltà a pagare le bollette. In molti non ce la fanno.
Secondo i report dei media greci, ci sono 2,1 milioni di utenti che hanno debiti arretrati per le bollette elettriche. Si tratta di famiglie, attività commerciali, artigiani, piccole e medie imprese.
Ora l’azienda pubblica sta programmando di “chiudere l’interrutore” e lasciarli tutti al buio. Non senza preavviso, naturalmente. L’azienda manderà ai consumatori degli avvertimenti, e se essi non si mettono in regola, i loro tentativi di accendere la luce alla sera, preparare la cena ai figli, tenere il formaggio in frigo, utilizzare il telefono, guardare la televisioni, scaldare la casa, o anche solo lamentare la propria condizione su internet, saranno disperati.
I debiti delle attività commerciali sono stimati in 1,8 miliardi di euro.
Ad essere esentati dal programma di chiusura dell’elettricità saranno i consumatori che rientrano nei programmi di “politica dei prezzi sociali”, sebbene l’azienda pubblica stia decidendo anche di ridefinire questa categoria di consumatori, dato che alcuni avrebbero apparentemente abusato di questa fornitura, che è rivolta solamente alle famiglie povere e alle persone con disabilità.
Alcuni consumatori corrono a regolare i loro debiti, ma trovano che i pagamenti mensili all’azienda pubblica sono superiori a ciò che possono permettersi di pagare. Inoltre, i casi di vita quotidiana mostrano che quando uno è in debito con l’azienda pubblica, lo resta sempre a meno che non paghi una volta per tutte. Non c’è nemmeno lo 0,001 percento di riduzione dei casi di consumatori che abbiano pagato 1.000 euro in una volta sola – tanto per dirne una.
Le famiglie e le imprese hanno iniziato a sprofondare nel debito con l’azienda elettrica pubblica dopo che il governo ha incorporato la Tassa Speciale sulla Proprietà nelle bollette elettriche del 2011. I debiti verso l’azienda elettrica pubblica hanno iniziato rapidamente ad aumentare perché i consumatori semplicemente non riuscivano a pagare bollette elettriche bimestrali che erano esplose da, diciamo, 100 euro a più di 250 euro in un colpo solo, e nel mezzo della crisi economica, con recessione, disoccupazione e calo dei redditi.
Households and businesses started to sink in PPC debts after the government incorporated the Special Property Tax in the PPC bills in 2011. Debts to PPC increased rapidly because consumers were simply unable to pay the bi-monthly bills that skyrocketed from let’s say 100 euro to more than 250 and thus amid the economic crisis of recession, unemployment and income decreases.
Nel frattempo la Tassa sulla Proprietà arriva separatamente e direttamente dall’ufficio delle imposte, ma questa pratica così incredibilmente disdicevole, stabilita nel 2011 e nel 2012, e i debiti in sospeso che si sono creati in questo modo, tengono in ostaggio famiglie e imprese per il resto della loro vita.
Due mesi fa ho postato la notizia di una vicina di casa disoccupata che si trova vittima del taglio dell’elettricità da parte dell’azienda pubblica dallo scorso marzo. La sua bolletta era di 700 euro. Ecco, a lei le nuove interruzioni della corrente non interessano. Lei vive già al buio e non ha mezzi per riscaldare la casa.
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In una nota finale, KeepTalkingGreece si domanda ad alta voce …
cosa pensa di ottenere l’azienda elettrica pubblica se taglia la corrente. Non riceverà indietro un soldo da chi, comunque, soldi non ne ha.