Ad un anno dal suo insediamento il capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, fa il punto, in un’intervista a Il Sole 24 Ore, sui grandi dossier aperti. Parla dell’emergenza immigrazione e della necessita di avere regoli comuni in Europa, della legge Finanziaria italiana ma anche dei diffiicli rapporti con Mosca.
Sulla crisi migranti l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza è chiaro. “La redistribuzione dei profughi è difficile da un punto di vista organizzativo, ma possibile e necessaria”. Il tutto partendo dal presupposto che il “Principio di Dublino non dà all’Unione gli strumenti per reagire al fenomeno dell’immigrazione, provocato da guerre, povertà e cambiamenti climatici. Nessun Paese può gestire il fenomeno da solo.
La crisi che stiamo vivendo in Europa non è dovuta al numero di rifugiati in arrivo dal Nord Africa o dal Vicino Oriente, ma alla mancanza di strumenti comunitari“. mette quindi in guardia dal pericolo di una disintegrazione dell’Europa: “Lo scollamento tra fenomeno europeo e strumenti nazionali è grave. La crisi peggiorerà con reazioni a catena delle pubbliche opinioni e dei governi nazionali, se non ci doteremo di strumenti all’altezza. Senza questi, c’è il rischio della disintegrazione”.
Germania: gli afghani saranno rimpatriati, vadano a ricostruire il loro paese
“molti appartengono al ceto medio e riteniamo che debbano rientrare in patria per partecipare alla ricostruzione del loro paese“
Frasi fatte, scialbe, inutili come “non ci sono piu le mezze stagioni”.
Una bocca parlante inutile, ma costosissima, come tutto il baraccone europeo!