C’è una “retrocessione” nella riforma costituzionale. Il presidente del Senato verrà infatti “declassato” da seconda a terza carica dello Stato. E’ quanto è previsto dall’art.23 del ddl Boschi, in base al quale, una volta varata la riforma, il ruolo di vicario del Presidente della Repubblica sarà svolto dal presidente della Camera e non più da quello di Palazzo Madama. Una fra le tante novità sulla ridefinizione di incarichi e organizzazioni nella futura Camera alta.
IL PRESIDENTE – In base alla nuova Costituzione, ad aspirare alla terza carica dello Stato possono essere tutti i senatori-consiglieri, anche se lo stesso testo (art.5) rimanda esplicitamente al prossimo e nuovo Regolamento del Senato la possibilità di “stabilire in quali casi l’elezione o la nomina alle cariche negli organi del Senato della Repubblica possono essere limitate in ragione dell’esercizio di funzioni di governo regionali o locali”. Come a dire che solo i senatori che non abbiano funzioni di governo nei consigli o nei comuni potrebbero ad esempio aspirare alla carica di presidente. (askanews)
Io li toglierei definitivamente.