Di fronte alle nuove sfide per la sicurezza e contro “l’efferatezza dei delitti” compiuti dall’Isis, oltre all’azione militare serve “rispondere promuovendo la consapevolezza dell’emergenza umanitaria e della necessità dell’uso dell’arma del diritto” e “la cultura del multilateralismo“.
Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenendo alla conferenza sul Diritto internazionale umanitario e i conflitti moderni, organizzata presso la Scuola Ufficiali Carabinieri e aperta dal Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, gen. Tullio Del Sette.
“Ci troviamo di fonte a una vera e propria emergenza umanitaria che impressiona anche per l’efferatezza dei delitti e dei crimini che molto spesso hanno come bersaglio i soggetti più deboli: i bambini, le donne, le minoranze religiose. Una situazione che è particolarmente drammatica in Medio Oriente a causa dell’estremismo terrorista di Daesh, in particolare in Siria. Ma Daesh è solo la minaccia più visibile e insidiosa”, ha sottolineando Gentiloni citando tra le altre sfide “la proliferazione di gruppi armati non statuali, il controllo del territorio da parte di gruppi terroristici, gli attacchi cybernetici”.
“La diplomazia e la cooperazione tra gli Stati è il primo rimedio – ha concluso -, non sempre risolutivo, ma è il rimedio a cui guardare, con il ruolo dell’Europa e la responsabilità di ciascun singolo Stato, come il nostro”. (ANSA).