Gli ostaggi salvati nel raid americano di stanotte nel nord dell’Iraq erano tutti arabi, fra cui anche residenti della zona e combattenti del gruppo Stato islamico fatti prigionieri perché sospettati di essere spie.
Lo ha detto a Reuters un funzionario americano, aggiungendo che circa 20 ostaggi erano membri delle forze di sicurezza irachene.Fonte Reuters – Traduzione LaPresse
Blitz delle forze speciali americane nel nord dell’Iraq, al fianco dell’esercito curdo, per liberare 70 ostaggi nelle mani dell’Isis. Nell’operazione e’ morto un marine, prima vittima statunitense da quando la coalizione internazionale guidata da Washington ha dato inizio alla fantomatica battaglia contro i miliziani dell’Isis in Iraq e Siria.
La missione e’ avvenuta nella notte a Hawija, nella provincia di Kirkuk, la stessa zona dove, un mese fa, le forze curde avevano denunciato il rapimento di decine di uomini da parte dei miliziani del ‘califfato’. Nel blitz, ha riferito il Pentagono, sono stati catturati cinque jihadisti dello Stato islamico e sono stati uccisi numerosi terroristi. L’operazione, ha spiegato il portavoce Peter Cook, e’ stata decisa “dopo aver ricevuto informazioni sul fatto che gli ostaggi rischiassero un’imminente esecuzione di massa”.
Fonti americane hanno riferito che i prigionieri liberati sono tutti arabi e che si tratta di ex miliziani dell’Isis considerati spie, di civili catturati dai terroristi nella zona e che tra loro ci sono 20 anche membri delle forze di sicurezza irachene.
“Lodiamo e ci congratuliamo con gli uomini coraggiosi che hanno partecipato a questa operazione di successo che ha salvato la vita a molti, siamo profondamente addolorati per la perdita di uno di noi morto durante il suo sostegno dei compagni iracheni in una dura battaglia”, ha affermato il generale Lloyd Austin del Comando centrale dell’esercito Usa. Alla missione hanno preso parte cinque elicotteri militari americani, partiti da Erbil, mentre i caccia della coalizione internazionale bombardavano per bloccare eventuali risposte da parte dei terroristi. Intanto, il Pentagono si e’ affrettato a chiarire che l’operazione e’ stata una “circostanza unica” e che non cambia la tattica americana nella guerra all’Isis che non prevede alcuna operazione di terra. (AGI) .