Sul rapporto con l’Europa, Monti (in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, trombone dell’élite) osserva che “Si vede bene la convenienza politica di impostare una ‘battaglia’ con l’Europa. Spero che gli italiani abbiano chiara la posta in gioco: se il governo portasse l’Italia alla ‘vittoria’ nel senso di ottenere – anzi ‘imporre agli eurocrati’ – tutta la flessibilità che chiede, non sarebbe una vittoria per il Paese“.
E ammonisce: “Non dimentichiamo che la disoccupazione giovanile di oggi è in gran parte il frutto delle politiche del debito degli anni 70 e 80 (???). Sui giovani di oggi sono ricaduti gli oneri di allora. Vogliamo ripeterci? Gli italiani che hanno a cuore il futuro dei loro figli devono sperare che l’Ue svolga fino in fondo il proprio ruolo di sorveglianza”.
Nel grafico sotto le bugie e i risultati delle folli teorie di Monti
GOVERNO CERCA CONSENSO, RIMANDA DEBITO. “Come mostra il pacato e lucido articolo di Guido Tabellini nel Sole 24 Ore di ieri, questa legge di Stabilità rivela che ‘oggi l’obiettivo prioritario del governo è consolidare il consenso. Il rientro dal debito, invece, può aspettare. Le decisioni difficili sulle coperture sono rimandate al futuro”, dice ancora l’ex presidente del Consiglio. Sulle pensioni, “direi che il governo Renzi ha ben difeso il quadro attuale”, ma in generale “non c’è a priori un motivo per cui un governo nel 2015 debba aderire alle scelte di un governo nato nel 2011, in condizioni ben più gravi”.
Perché il governo chiede flessibilità? A causa di queste spese
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E sull’Europa: “La Commissione Juncker dallo scorso gennaio ha deciso di applicare le regole sui bilanci degli Stati con maggiore flessibilità. E ora gli Stati fanno a gara su chi ne ottiene di più”. Il rischio, dice Monti, “è che ad ogni applicazione ai vari Stati, la credibilità della Commissione come arbitro si riduca un po’, perché c’è un maggiore ricorso alla discrezionalità. Occorre che la Ue si dia regole fiscali più corrette dal punto di vista economico”.