A 6 giorni dalla visita del principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ricevuto a Sochi da Vladimir Putin in pompa magna per discutere di Siria – evento vissuto a Washington come un ulteriore smarcamento di un tradizionale alleato – Barack Obama ha chiamato ieri l’erede al trono del piu’ ricco dei 7 Emirati Arabi Uniti. Non poteva piu’ resistere.
Il presidente americano ha concordato con Al Nahyan, che riveste anche la carica di vicecomandante delle forze armate emiratine, sulla necessita’ che le operazioni militari di Mosca debbano concentrarsi su Isis e non sui gruppi moderati dell’opposizione. Lo riferisce la Casa Bianca, aggiungendo che Obama e Al Nahyan hanno concordato sulla necessita’ che si stabiliscano in Siria le condizioni per una transizione politica nel Paese. (AGI)
CIOè OBAMA TENTA DI FAR CREDERE ad Al Nahyan che esista davvero un’opposizione, un esercito siriano libero (FSA) e non si tratti semplicemente di un fronte della CIA per il riciclaggio del traffico illecito di fornitura di armi ad AQ, ISIS & altre bande terroristiche.
Sorgono molti dubbi su questo presunto “accordo telefonico” di cui Obama ha voluto dare notizia al mondo intero illudendosi di mettere a disagio il presidente russo.. Stupisce infatti che la telefonata non si stata inversa, mentre appare invece chiaro che, se Obama non avesse chiamato, nessuno dagli Emirati si sarebbe preso il disturbo di telefonare negli USA per informare il presidente (o chi in sua vece) del contenuto dell’incontro con Putin.
Obama dice che Putin è isolato. Strano… sembrerebbe esattamente il contrario.
Ha Ha Ha , che ca22o di Ixxxxxxxe, Putin nei suoi confronti è di tutta la UE è un vero Signore con la S maiuscola, che popoli e persone di mxxxa debbono esistere sulla faccia della terra, tutti per il Dio denaro tutti per gli intrallazzi propri, questi personaggi passerebbero con un carro armato sul corpo dei propri genitori pur di essere al comando e di poter arraffare denaro, che viltà si trova ancora in giro poi magari se li portano dentro le bare o al camposanto.