Le autorità iraniane hanno giustiziato tramite impiccagione una ragazza di 23 anni, Fatemeh Salbehi, condannata a morte per un omicidio commesso a 17 anni. Lo hanno riferito fonti citate da Iran Human Rights (Ihr) un gruppo che si batte contro la pena di morte nella Repubblica islamica. L’iraniana – secondo Ihr – è stata impiccata nel carcere Adelabad di Shiraz, nel sud del Paese, ieri mattina.
La giovane aveva sposato il marito, il 30enne Hamed Sadeghi, all’età di 16 anni. Nel 2008 il corpo di Hamed fu trovato nella loro abitazione e Fatemeh, che all’epoca andava ancora a scuola, fu accusata dell’omicidio. In occasione degli interrogatori – ha evidenziato Ihr – alla ragazza non fu consentito alcun accesso ad un avvocato.
Il portavoce di Ihr, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha condannato l’esecuzione di Fatemeh e ha parlato di “chiara violazione degli obblighi internazionali” a cui l’Iran deve attenersi, evidenziando come la Guida Suprema, l’ayatollah Ali Khamenei, debba essere “ritenuto responsabile di questo crimine”. Secondo Ihr, il numero delle esecuzioni in Iran nel 2015 è il più alto degli ultimi 25 anni.
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