In questo episodio di Behind The Headline, il padre di Ali al-Nimr, ospitato da Mnar Muhawesh, si unisce MintPress per parlare di come la sua famiglia ha subito l’impatto della condanna di suo figlio. Abu Baker chiede di cancellare l’esecuzione e che, attraverso i social media, si continui a fare pressione sul regno saudita per liberare suo figlio.
Ali Mohammed al-Nimr sarà decapitato e poi crocifisso in pubblico: è la condanna inflitta in Arabia Saudita a un 21enne che nel 2012, quando aveva 17 anni, partecipò a una manifestazione antigovernativa, in cui alcune persone protestavano per la persecuzione politica dello zio di Ali Mohammed al-Nimr, anche lui condannato a morte. La sentenza, emessa da un tribunale di Gedda nel maggio scorso, è stata confermata dalla Corte Suprema e dovrebbe essere eseguita in questi giorni.
Il giovane Ali al-Nirm, nipote di Sheikh Nimr al-Nimr, 53 anni, storico critico del regime saudita, è accusato di un non meglio precisato possesso di armi e minacce a pubblici ufficiali .
Le crocifissioni in Arabia Saudita prevedono che il condannato venga prima decapitato e poi che il suo corpo sia esposto al pubblico a scopo di monito.
E queste sarebbero le persone che si dovrebbero accogliere gente che taglia la testa di una persona come niente fosse,nemmeno a una pendecana uno sarebbe capace di fare.