Licenziare Lea Cosentino fu un atto illegittimo. La Regione Puglia dovrà risarcire l’ex direttore generale della Asl di Bari per averla licenziata nel 2009, pagandole danni patrimoniali e d’immagine per oltre 300mila euro. Lo ha stabilito il il Tribunale del lavoro di Bari. La decisione della Regione fu presa all’indomani delle notizie relativa al coinvolgimento di Cosentino nelle indagini della Procura di Bari sulla gestione della sanità in Puglia.
Fu Vendola a farla licenziare, come per sua stessa ammissione.
“Ho fatto tutto nella massima trasparenza – si difese Vendola in una conferenza stampa convocata d’urgenza nel 2012, all’epoca dei fatti – come in ogni concorso mi sono soltanto assicurato che anche a quello partecipasse una platea di professionisti preparati”.
Chi mi accusa? Mi accusa – ha proseguito Vendola – la dottoressa Cosentino sulla base di sue dichiarazioni rese tre mesi fa, non suffragate da nessuna altra prova, nessuna altra documentazione. Mi accusa – ha detto ancora – una persona animata da forte risentimento nei miei confronti, avendola io licenziata al momento del suo coinvolgimento nelle inchieste sulla malasanità”.
“La dottoressa Cosentino – ha insistito Vendola – è animata da tanto animata da rancore che ha fatto causa recentemente alla Regione chiedendo un risarcimento di tre milioni di euro”
Ora sappiamo che le cose non stavano esattamente così.