Greenpeace scende in campo contro il piano energetico del governo del Sudafrica che punta, per garantire una maggiore diversificazione delle proprie fonti energetiche, a costruire reattori nucleari capaci di generare 9.600 MW di elettricita’ entro il 2030.
“Se l’African National Congress (il partito al governo, ndr.) prosegue con il suo progetto di ricorrere al nucleare si scontrera’ con vasti settori della societa’ civile, a partire dai movimenti sindacali“, ha minacciato Kumi Naidoo, direttore esecutivo di Greenpeace.
Per l’organizzazione, infatti, l’opzione nucleare, oltre “a essere troppo pericolosa”, e’ anche “eccessivamente costosa” per le casse nazionale. Sarebbe invece meglio ricorrere, ha spiegato Naidoo, “a una politica di transizione che abbia come obiettivo un’economia ‘verde’”, e che garantisca “un’energia prodotta per il 100% da fonti rinnovabili entro il 2050″. (AGI)