In Siria le fazioni islamiste e l’opposizione moderata, sia nella componente politica che in quella militare, hanno respinto il piano per porre fine alla guerra civile avanzato a luglio dall’inviato speciale dell’Onu, Staffan de Mistura. Si tratta di un’iniziativa basata sulla creazione di quattro ‘gruppi di lavoro’, una sorta di comitati di esperti, cui affidare l’organizzazione di colloqui finalizzati, sempre sotto l’egida dell’Onu, alla convocazione di una nuova conferenza internazionale di pace.
Venerdi’, parlando al Palazzo di Vetro davanti all’Assemblea Generale, il ministro degli Esteri siriano, Walid Mouallem, aveva annunciato la disponibilita’ delle autorita’ di Damasco a prendervi parte, pur sottolineando la natura “preliminare” e “non vincolante” di tali consultazioni, da considerarsi “essenzialmente uno scambio di idee”. Nemmeno 24 ore dopo e’ arrivata la bocciatura della variegata galassia ostile a Bashar al-Assad. “Noi riteniamo che l’iniziativa dei cosiddetti ‘gruppi di lavoro’, nella sua attuale forma e con i suoi meccanismi confusi, si limiti a creare il perfetto contesto per riprodurre l’attuale regime”, recita un comunicato attribuito collettivamente alla rispolverata Coalizione Nazionale Siriana, principale cartello delle opposizioni in esilio, ma sottoscritto anche dagli uffici politici di diverse frange che le sono estranee, come per esempio Ahrar al-Sham, cartello di formazioni salafite vincolate con un patto di alleanza al Fronte al-Nusra, diramazione locale di al-Qaeda.
Tra gli aderenti anche la Divisione 101, a sua volta gia’ vicina ai qaedisti, legata al Fronte Islamico ma al contempo armata dagli Stati Uniti.
Nella nota comune, frutto di una serie di incontri avvenuti nei giorni scorsi a Istanbul, si sottolinea tra l’altro che il piano di de Mistura non tiene in alcun conto “la maggior parte” delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza sul conflitto siriano, comprese quelle relative all’eliminazione delle armi chimiche e al mantenimento incondizionato di corridoi umanitari. Si ribadisce inoltre che per “Assad e i pilastri del suo regime” non c’e’ posto nell’avvenire del Paese, e tanto meno in un eventuale governo di transizione.
Sebbene nel testo non se ne faccia menzione, fonti riservate hanno riferito che le fazioni firmatarie hanno condannato i raid aerei lanciati tre giorni fa dalla Russia, e che la situazione in piena evoluzione probabilmente condurra’ a un rinvio di un nuovo vertice tra le diverse anime dell’opposizione, in origine previsto per la meta’ di ottobre. (AGI) .