Il ministero dell’Interno afghano sostiene che al momento del bombardamento nell’ospedale di Medici Senza Frontiere (MSF) a Kunduz “si nascondevano 10-15 terroristi”. In una conferenza stampa a Kabul il portavoce del ministero, Siddiq Siddiqi, ha assicurato che “tutti i terroristi sono stati uccisi, ma fra le vittime ci sono stati anche dottori”.
Siddiqi ha precisato che circa 80 membri dello staff dell’ospedale, fra cui 15 stranieri, sono stati portati in salvo.
Precedentemente gli Usa avevano parlato di un errore – “Indaghiamo sull’incidente”, ha dichiarato il colonnello Brian Tribus, portavoce delle forze Usa in Afghanistan.
La presenza di “terroristi” nell’ ospedale di Kunduz City è stato negata dal portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid. Condannando in un comunicato il bombardamento americano, Mujahid ha rilevato che esso è stato realizzato nonostante che “neppure un mujaheddin dell’Emirato islamico fosse ricoverato nell’ospedale perché la situazione militare prevalente a Kunduz non ci permetteva di portare i nostri combattenti in quella struttura”.
Sappiamo, si dice infine, che “l’apparato di intelligence dell’amministrazione fantoccio di Kabul aveva condiviso informazioni con le forze americane riguardo l’ospedale prima di commettere questo crimine”.