Diciassette giorni in un reparto psichiatrico e una diagnosi dura da digerire per un ragazzino di dodici anni: schizofrenia. E invece no. Si trattava di una semplice – seppure rara – forma di faringite da streptococco, guaribile con un normale antibiotico.
A scoprire tutto la madre del ragazzo, Loretta Falcone, una statunitense di origini italiane con un passato da ricercatrice alla Nasa. Ma andiamo con ordine.
Dopo il verdetto dei medici, la “mamma scienziata” studia notte e giorno tutti i più recenti articoli scientifici sui sintomi che suo figlio mostrava.
“I sintomi (angoscia e disturbi ossessivo-compulsivi, come la mania di lavarsi continuamente le mani) – spiega la donna a Repubblica – si erano manifestati all’improvviso dopo una faringite. Dopo 5 giorni mi sono imbattuta nella ‘Pandas’ ma i medici del San Gerardo hanno detto che non potevano credere che un batterio potesse causare quel danno e si sono rifiutati di fargli il tampone faringeo, un esame che costa 9 euro”.
Scoperta nel 1988 la sindrome Pandas (acronimo di ‘disturbi neuropsichiatrici infantili autoimmuni associati a infezioni da streptococco’) conta circa 150 ceppi, ma una cinquantina di essi – spiega Repubblica – “può dare origine alla sindrome di cui è rimasto vittima il 12enne”.
“La cosa incredibile – racconta la mamma – è che il bambino ha trascorso 17 giorni nel reparto psichiatrico dell’ospedale San Gerardo di Monza, quando sarebbe bastato un tampone faringeo per scoprire che la causa dei sintomi era un batterio, e sarebbe bastato un ‘banale’ antibiotico per guarire”.