E’ successo il 18 settembre scorso, a Nimis, nell’hotel “Al Trieste” e che ospita 30 profughi del Gambia dove l’orario per il pranzo, più volte indicato dalla responsabile, va dalle 12 alle 14. Poi la cucina chiude e il cuoco va a riposare.
Quel giorno, un gruppo di migranti ospiti va a Udine e torna alle 15, quando il ristorante è già chiuso, ma due di loro non vogliono sentire ragioni. Raggiungono la camera del cuoco e la prendono a calci; lui esce e lo minacciano. Minacciano anche la responsabile dell’albergo che tenta di inutilmeente di spiegare che gli orari vanno rispettati. Ma anche lei viene minacciata e i presunti profughi le dicono, con fare arrogante: «Qui non comandi tu».
La donna informa carabinieri, prefetto ed sindaco dice amareggiato: “chi sbaglia paga. Sono stati allontanati”. (gazzettino)
Arrivati a tale arroganza , prepotenza . dimostra il “lascivo” di chi ha la responsabilità di far rispettare le regole. Se poi si aggiunge che questi sono “Ospiti” non paganti a carico del sudore degli italiani che lavora. c’+ da chiedere E’ una Italia ancora.? od è una paripatetica al servizio di chi paga meglio.???
LE COLPE NON SONO TANTO DI CHI LE COMMETTE , MA DA CHI LE LASCIA COMMETTERE OD OBBLIGA A COMMETTERE.!!!!!!!
Il guaio è che, cacciati dall’ albergo, quelli andranno a rubare, o peggio, per continuare a far la bella vita.
Non dovevano essere allontanati ma rispediti a casa!