La faccia da ragazzino scossa da un pianto a dirotto: sono gli ultimi minuti di vita di Jafar al-Tayyar, un jihadista ventenne attirato in Siria, a Fua nella provincia di Idlib, dal lontano Uzbekistan, e mandato a morire e a uccidere dai ribelli qaedisti anti-Assad del Fronte al-Nusra.
Dopo essere salito nel veicolo corazzato imbottito di esplosivo, il giovane comincia a singhiozzare. Un compagno d’armi gli dice: “Jafar, fratello mio, non temere. Quando sei spaventato, ricorda Allah”. “Ho solo paura che non ci riuscirò,” dice al-Tayyar ai compagni d’armi. Ma il filmato mostra che l’attentato viene portato a termine: si vede un’esplosione sconvolgente, scrive il Mirror. Non è dato sapere quante vittime o feriti abbia causato l’attentato.
La voce del video dice che è il “primo mujahideen di Mawarannahr”, un termine usato da alcuni jihadisti per fare riferimento ad una zona dell’Asia centrale corrispondente approssimativamente a Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan meridionale e sud-ovest del Kazakistan. Gruppi terroristici, tra cui l’ISIS, utilizzano spesso combattenti stranieri per gli attentati suicidi.
perché non vanno i loro capi a fare i Kamikaze??? Invece che mandare giovani indottrinati agli albori della loro vita,