Un funerale che rischia di trasformarsi in uno scandalo come furono le esequie del boss dei Casamonica, a Roma. Solo che siamo a Torino e il defunto è il capo famiglia dei rom musumalmani, i “khorakhanè“, del campo nomadi di strada dell’Aeroporto. Sono molti i nomadi che, per dare l’ultimo saluto a Sadko, sono arrivati nel capoluogo torinese: le roulotte si sono posizionate tra piazza della Repubblica e l’ospedale Cottolengo e si attendo ancora altri parenti in arrivo dalla Bosnia, motivo per cui le esequie sono state rinviate.
Sadko era una delle figure di spicco dei rom musulmani. Nato a Mostard, si era trasferito a Torino quando era ancora piccolo, ma non ha mai perso i contatti con i famigliari che vivono in Bosnia, quei famigliari che starebbero arrivando a fiumi a Torino. E’ scomparso l’altra mattina, all’età di 51 anni, dopo un lungo ricovero. Ora, è polemica sui funerali: “Chiedo formalmente alla Questura di proibire funerali zingari di massa in strada per decoro cittadino e per le sicure ragioni di ordine pubblico – afferma in Sala Rossa il capogruppo di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone – alla luce delle risse tra ubriachi già avvenute in questi giorni”. Sì, perchè la paura che le esequie di Sadko possano essere analoghe a quelle avvenute a Roma per il boss dei Casamonica sussiste.
Intanto si alza il velo su un altro scandalo: ovvero l’assegnazione dei posti negli insediamenti autorizzati, ovvero i campi nomadi di proprietà comunale, a pluripregiudicati per reati anche molto gravi. Secondo quanto affermato dal consigliere Marrone – che avrebbe effettuato un accesso agli atti sul casellario penale – nel campo comunale di strada dell’Aeroporto, il medesimo dove risiedeva il capoclan serbo musulmano, da cui partono gli assalti al bus 69 di Borgaro e in cui sono stati recentemente sequestrati milioni di euro falsi, droga e armi, l’81% dei nomadi regolarmente ospitati dal Comune, al netto di abusivi dei tanti minori, avrebbe precedenti penali anche gravi: dal furto anche in abitazione alla ricettazione, dalle lesioni e resistenza/oltraggio a pubblico ufficiale fino a falsificazione di identità, dalla rapina alla guida in stato di ebbrezza, dal porto illegale di armi all’impiego di minori nell’accattonaggio.
“La commissione nomadi della polizia municipale sta valutando la revoca o meno dell’autorizzazione – ha affermato l’assessore alla Polizia Municipale Giuliana Tedesco. – Per quanto mi riguarda, io sarei d’accordo per la revoca”.