Guardia alta a Londra contro possibili e temuti attacchi terroristici: i servizi segreti di Sua Maestà e la polizia antiterrorismo sorvegliano oltre 3.000 “estremisti nati in Gran Bretagna”, considerati capaci di compiere attentati in patria.
Lo rivela il Times, citando fonti del MI5, l’ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito. Si tratta di uomini e donne, ma soprattutto in buona parte di teenager, “giunti a posizioni talmente radicali da essere considerati in grado di agire violentemente nel giro di settimane”.
Oltre la metà dei sorvegliati si trova a Londra, precisa il quotidiano. Altri punti caldi sono il West Midlands e Manchester.
Andrew Parker, direttore generale dell’intelligence britannica, ha dichiarato a Bbc Radio4 che “la maggior parte dei potenziali terroristi sono persone nate e cresciute” nel Regno Unito.
Secondo l’intelligence, circa mille cittadini britannici si sarebbero uniti ai gruppi jihadisti in Siria; 300 di loro sono tornati indietro, 70 sono stati uccisi combattendo in Siria e Iraq dal 2011.
Dal report annuale dell’attività jihadista è inoltre emerso che il numero dei sospetti è aumentato di oltre il 50 per cento dal 2007 e ha subito un’impennata con l’ascesa dello Stato Islamico.
La maggior parte dei jihadisti non sono mai stati in Siria e si sono radicalizzati sul web: “Gli estremisti con sede nel Regno Unito sono in grado di comunicare direttamente con i combattenti dell’Isis e le loro mogli nei forum web e sui social media. Il rischio principale è che questo tipo di propaganda può convincerli a compiere attentati senza aver mai combatutto nello Stato Islamic