A distanza di due anni dall’indagine Oltrepo della procura di Pavia, i finanzieri del nucleo tributario della guardia di finanza di Roma hanno perquisito le abitazioni di Mauro Luciani, dirigente generale del ministero dell’Ambiente, sequestrando disponibilità finanziarie per circa 660 mila euro. Una storia che parte da lontano quella che ha portato al provvedimento emesso dalla procura capitolina (secondo le indagini infatti, alcuni dei reati ipotizzati dagli inquirenti pavesi, si sarebbero concretizzati proprio nella Capitale).
Una storia che riguarda una serie di finanziamenti che il Ministero dell’Ambiente avrebbe erogato ai sindaci dell’Oltrepo pavese per opere di somma urgenza derivanti dal rischio idrogeologico. Tutto era iniziato con le minacce da parte di Elio Ferrari e del suo collaboratore Romano Benvenuti che avrebbero preso di mira il funzionario dello Stato per ottenere indietro un prestito da 150mila euro. Prestito che Luciani ha sempre negato e che potrebbe però nascondere un giro di mazzette.
Durante le indagini Ferrari viene intercettato mentre parla di un bonifico da 50 mila euro su un conto svizzero, di una dazione di ulteriori 50 mila euro versata, brevi manu, a Luciani in via della Scrofa e una terza, sempre dello stesso importo, consegnata dagli indagati (e ripresa dai finanzieri) a Ostia. Nella sostanza i 150 mila euro potrebbero essere i fondi di una tangente per ottenere dei lavori in somma urgenza dal ministero: l’accordo però, sospettano gli inquirenti, sarebbe saltato e gli indagati avrebbero minacciato il funzionario pubblico per ottenere la restituzione della somma.
Vincenzo Imperitura Valeria Di Corrado@OREDROB:#IMPVIN@%@ IL TEMPO