“Diamo fuoco all’albergo”. Sono le minacce arrivate a Giulio Salvi che nel suo hotel in Valtellina da alcuni mesi dà ospitalità a numerosi richiedenti asilo su richiesta della Prefettura di Sondrio.
Nelle scorse settimane il postino aveva già recapitato una lettera anonima, ora sono comparsi anche messaggi postati su Facebook che invitano gli amici e i concittadini “a incendiare l’hotel di Cosio Valtellino che accoglie i profughi”.
Attualmente l’hotel ospita circa una ottantina di persone richiedenti asilo. “Diamo fuoco all’albergo” che “sta a due minuti da casa mia” incita l’uomo dal suo profilo su Facebook nel quale appare con soprannome, cognome e foto, lasciando intendere di abitare a poca distanza dalla struttura ricettiva che, a suo dire, “incassa 4,5 milioni di euro con i profughi (finti)…” .
Giulio Salvi si è rivolto ai carabinieri, alla Digos della Questura di Sondrio e alla stessa Prefettura.
Alla fine di agosto le intimidazioni erano invece arrivate via posta, con una lettera – il cui mittente è risultato falso – che conteneva minacce ai migranti. L’albergatore, dopo avere informato i carabinieri, ha raccomandato ai profughi la massima prudenza negli spostamenti sul territorio e di non cadere in eventuali provocazioni, oltre a impartire come direttiva quella di rincasare in hotel tassativamente entro l’ora di chiusura, fissata per la mezzanotte.