“Colpire i fascisti e chi li protegge”, incendiata auto della polizia a Bologna

 

“Fatto gravissimo contro le Istituzioni”. Così il Procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore terrorismo e ordine pubblico, definisce l’incendio di natura dolosa dell’auto della polizia, posteggiata nei pressi del pronto soccorso del Sant’Orsola, avvenuto ieri notte.

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La procura ha aperto un fascicolo e si sta indagando sulla pista anarchica: “Verrà fatto ogni sforzo per individuare gli autori che saranno perseguiti con risolutezza e severità” assicura Giovannini.

Il dolo ha trovato conferma in un volantino ritrovato sul posto, sotto un sasso: “Colpire i fascisti e chi li protegge. Libertà per Andrea, Pippo e Tommy. Sbirri assassini, per voi nessuna tregua” con riferimento a tre militanti dei centri sociali, arrestati qualche settimana fa con l’accusa di aver dato alle fiamme, nell’aprile 2014, la casa di montagna di un esponente di Casapound a Pellegrino Parmense.

A far scattare l’allarme era stato un medico in servizio che aveva notato l’auto avvolta dalle fiamme. Sul posto era giunta subito una volante e una squadra di vigili del fuoco.

L’episodio entra a piè pari anche nel dibattito politico: “E’ questa la città sicura tanto cara al Pd? Sono ormai i fatti a decretare il fallimento della linea Merola e della politica di accoglienza e di continua accondiscendenza messa in campo in Emilia Romagna dal Pd”. Lo scrive Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord Emilia e Vicepresidente del Consiglio Regionale, commentando l’attentato incendiario. “Che ci sia la firma anarchica, rossa, verde o gialla – attacca Rainieri -, non mi interessa. Quello che mi interessa è che cose del genere non si ripetano più. Alla questura, agli agenti e a tutti coloro che giorno e notte indossano una divisa per garantire la nostra sicurezza va la mia personale solidarietà e quella di tutta la Lega Nord Emilia. Episodi del genere sono pericolosissimi e inauditi”.
Per Rainieri non è accettabile l’attacco a “quei ragazzi e quelle ragazze che hanno dedicato la loro vita alla nostra tutela. Davanti a quello che sta accadendo con continui episodi di violenza e con un’escalation di criminalità che lascia senza parole, serve il pugno duro. Non quello degli agenti, ma quello delle istituzioni. E’ il momento di intervenire dando finalmente una risposta alle richieste che vengono mosse da troppo tempo e che da troppo tempo restano inascoltate. Servono più uomini, maggiori dotazioni e nuovi strumenti. Il sindaco alzi la voce e, insieme a Bonaccini, scriva o telefoni a Renzi. Bologna – conclude Raineiri – non può continuare ad essere il far West che è diventata ultimamente”.

SIDACATI DI POLIZIA. ​”Ancora una volta, purtroppo, l’allarme che il SAP lancia da tanto tempo è rimasto inascoltato, sia dalle istituzioni sia da parte dell’Amministrazione cui apparteniamo. Già in data 7.3.2015, dopo che un’auto della Polizia era stata imbrattata da ignoti mentre gli operatori effettuavano un intervento, avevamo denunciato pubblicamente il clima di ostilità che, alimentato dai fanatici del partito dell’antipoliza, stava crescendo e destava in noi grande preoccupazione“, lo scrive in una nota il Sindacato Autonomo di Polizia, a firma del segretario provinciale Tonino Guglielmi, che specifica: “Ci hanno accusato di fare allarmismo, di fare di un sassolino una montagna. Ebbene, quella che prima era una scritta ora è diventato un vero e proprio attentato. Questa escalation non può essere accettata in una società civile, né si può più tollerare le, ormai quotidiane, incitazioni al disordine e all’odio verso le Forze dell’Ordine”
Per Guglielmi ora è necessario che politici e vertici della Polizia bolognese “che hanno sottovalutato il problema lasciando inascoltati i nostri continui richiami, ignorando le nostre sollecitazioni, intraprendano una nuova stagione di rafforzamento delle Forze dell’Ordine partendo dal ricreare nella collettività la fiducia verso la Polizia e la consapevolezza del ruolo fondamentale per il bene comune che tutte le Forze dell’Ordine svolgono”.
La Segreteria Generale SAP ha inoltrato al Dipartimento della P.S. una nota per denunciare il “grave atteggiamento di silenzio e di chiusura da parte dei vertici della Polizia bolognese nei nostri riguardi. Atteggiamenti di mancate risposte alle richieste ed ai suggerimenti delle parti sindacali”.

Solidarietà e vicinanza arriva anche dal SIULP Bologna, Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia: “Ancora una volta la Polizia di Stato non viene concepita come organizzazione al servizio delle Istituzioni, ma come luogo ove scaricare le tensioni stesse” si legge in una nota del Segretario Provinciale Felice Romano che esprime preoccupazione per “i “sabotaggi continui” e l’escalation di violenza operata da gruppi eversivi rispetto ai processi di modernizzazione di cui il paese ha bisogno”.

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