È “strano” che gli Usa “non capiscano, perché la situazione è sin troppo chiara: la Russia continuerà ad aiutare il governo di Bashar Assad perché è l’unico modo per combattere l’Isis in Siria”. Così in un colloquio con askanews il politologo Feodor Lukyanov azzarda la previsione: “Non escludo che se la Russia continuerà su questa strada, anche altre persone e alcune forze politiche in Usa ed Europa offriranno il proprio sostegno, a loro volta, anche se non direttamente, ad Assad”.
“ISIS è l’esercito segreto degli Stati Uniti”
Le parole di Lukianov suonano quindi molto suggestive in un momento particolare e sembrano la continuazione logica di quanto affermato dal Ministro degli esteri russo Sergey Lavrov: “Meglio tardi che mai: chiediamo di nuovo ai membri della coalizione a guida Usa di cooperare con il governo e l’esercito siriano”.
Lavrov ha anche fatto appello a Washington per “sbloccare i canali” di comunicazione con Mosca. “Questo è importante per evitare incidenti non intenzionali”, ha detto. Il capo della diplomazia russa ha nuovamente sottolineato che la Russia “continuerà a fornire quanto necessario al governo siriano per poter difendersi contro la minaccia terroristica”.
In base alle parole di Lukianov gli Usa conservano una posizione che “guarda all’indietro”, mentre “ormai è lapalissiano che la Siria non sarà più come prima”. A parte la Russia, c’è inoltre l’Iran ad aiutare Assad. Peraltro il recente accordo con Teheran sul nucleare è stato uno dei risultati più significativi in politica estera dei due mandati di Barack Obama, che ha inaugurato una nuova stagione di rapporti bilaterali. Accordo raggiunto con il sostegno di Mosca, e successivi ringraziamenti personali da John Kerry allo stesso Lavrov.