I migranti che “volontariamente abbandonano Darul-Islam (la casa dell’Islam) per recarsi nelle terre degli infedeli compiono un grave e pericoloso peccato e mettono a rischio la vita e le anime dei loro figli”. E’ l’anatema lanciato dall’Isis, nella loro rivista Dabiq, dove campeggia una foto di Aylan, il piccolo siriano annegato su una spiaggia turca.
Siriani e libici in fuga verso l’Europa stanno commettendo peccato, esponendo i propri figli ad ateismo, droghe, alcol e permissività sessuale. L’accusa arriva dallo Stato islamico, tramite una rivista pubblicata dal gruppo jihadista. “Tristemente, alcuni siriani e libici vogliono rischiare le vite e anime dei loro figli, sacrificando molti di loro durante il pericoloso viaggio verso le terre dei crociati guerrafondai guidati dalle leggi di ateismo e indecenza”, si legge sulla rivista Dabiq. Quelli che fuggono, affermano i jihadisti, commettono un “grande peccato”.Fonte Reuters – Traduzione LaPresse