Il premier slovacco, Robert Fico, ha ribadito il no alle quote Ue obbligatorie per la redistribuzione dei migranti. “Non e’ che ogni volta che Francia o Germania dicono qualcosa dobbiamo prostrarci e ripetere la stessa cosa”, ha dichiarato ai giornalisti, “anche noi abbiamo la nostra opinione”.
“Diciano no alle quote obbligatorie”, ha aggiunto, “non voglio svegliarmi un giorno e trovare 50.000 persone in questo Paese di cui non sappiamo nulla”. (AGI) .
Il governo del piccolo Stato mitteleuropeo, guidato dal socialista Robert Fico, ha infatti comunicato all’Unione Europea la propria disponibilità ad accogliere alcuni richiedenti asilo siriani, sia pure in numero limitato: appena duecento migranti. Ma c’è una condizione: a Bratislava avrebbero accettato solo a patto che tutti i nuovi arrivati fossero rigorosamente cristiani.
Parlando con The Wall Street Journal, un portavoce del ministero degli Interni slovacco ha spiegato: “In Slovacchia non abbiamo moschee e pertanto vogliamo poter scegliere solo migranti cristiani.”
il premier Fico ha dichiarato: “La Slovacchia è un Paese cristiano, non possiamo tollerare l’invasione di 300.000-400.000 musulmani che vorrebbero riempirci di moschee e cambiare la natura, la cultura e i valori nazionali.”
Fonti della Commissione Ue hanno OVVIAMENTE E MAOMETTANAMENTE replicato alle esternazioni del premier slovacco criticandone lo spirito: “Agiamo nello spirito dei Trattati Ue che impediscono qualsiasi forma di discriminazione”.