STATI UNITI – Si è rifiutata di servire alcolici ai passeggeri, come previsto dalla sua fede. Per questo l’hostess Charee Stanley, musulmana, è stata sospesa dalla ExpressJet. Da qui la denuncia alla Commissione per le pari opportunità di lavoro: “Sono stata discriminata”.
La storia di Charee è volata in alto, arrivando fino alla Cnn, dove ha raccontato la sua vicenda: “Ho 40 anni e lavoro per la ExpressJet da tre. Mi sono convertita all’Islam due anni fa”. E la religione islamica, tra i suoi dettami, annovera non solo quello di non bere alcolici, ma anche quello di servirli agli altri. All’inizio nessun problema: “Con la direzione della compagnia si è concordato che a servire gli alcolici ai passeggeri fosse l’altro assistente di volo dell’equipaggio” ha spiegato il suo legale. “E sappiamo da molte testimonianze che questa formula ha funzionato bene e senza inconvenienti”.
Tutto secondo regolamento, quindi. Almeno finché una collega di Charee si è lamentata con la direzione. A questo punto la compagnia ha mandato una lettera alla Stanley informandola che le veniva revocata la “concessione” di escluderla dal servizio. Da quel momento doveva considerarsi sospesa.
In un comunicato il portavoce della compagnia, Jarek Beem, spiega che “come ExpressJet, rispettiamo i valori di tutti i nostri lavoratori. Diamo pari opportunità a tutti e abbiamo una lunga storia di esperienze e voci diverse nella nostra squadra. Sul caso della signora Stanley, non possiamo commentare la sua vicenda personale”. Ora la palla passa nelle mani del tribunale.
today.it
Qui siamo ormai nella follia più totale;non può e non deve esistere che una hostess che si converte a un’ideologia come quella islamica poi nell’espletamento delle sue mansioni(che sono appunto quelle di servire anche bevande alcoliche)si rifiuti di eseguire servizi che sono di sua assoluta competenza,appellandosi quindi a una inesistente”discriminazione”se perciò viene giustamente punita;tutta la vicenda è pazzesca,demenziale,folle e incredibile;e la cosa più pazzesca di tutte è che non è la prima nè sarà l’ultima volta!