Vienna: Volontari partono in auto per prelevare “profughi” in Ungheria

Un convoglio di circa 140 auto, guidate da volontari, e’ partito da Vienna alla volta dell’Ungheria per distribuire aiuti ai migranti in arrivo e anche raccogliere i rifugiati che rischiano di non arrivare in Austria.
“Diteglielo chiaro, diteglielo forte, i rifugiati sono i benvenuti qui”, scandivano le persone che hanno salutato la partenza del corteo, vicino a uno stadio di calcio, a Vienna.

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Gli attivisti -organizzati via Facebook e carichi di cibo, acqua, prodotti sanitari, abbigliamento, giochi e animali di peluche- rischiano di incappare nel reato di traffico di esseri umani, ha avvertito la polizia, che pero’ si e’ impegnata a garantire la sicurezza stradale del convoglio.

“Devono essere folli se ci arrestano per il fatto di aiutare persone che hanno deciso volontariamente di venire in Austria”, ha reagito Kurto Wendt, l’organizzatore austriaco della campagna, che ha detto di non temere di essere arrestato in Ungheria. “Il nostro rischio e’ minimo rispetto a quello dei migranti”. Wendt ha anche spiegato perche’ non abbia voluto attendere in Austria l’arrivo delle migliaia di profughi: “Dieci ragazzini sono stati ricoverati nella notte: la gente e’ affamata, scarsamente vestita. Ogni giorno rischia di morire, per cui dobbiamo fare qualcosa immediatamente”.

AFFAMATI? Siamo sicuri?   I (falsi) profughi gettano sulle rotaie  l’acqua e il cibo offerti dall’Ungheria

 

+++ Flüchtlinge in Ungarn im Hungerstreik +++==================================Mal ehrlich.Benehmen sich so die Menschen die vor Krieg oder Hungersnöte geflohen sind?Das ist auch wieder nur Verarsche!

Posted by Jakob Diener on Venerdì 4 settembre 2015

 

Una donna 68enne, anche lei attivista della campagna, ha ricordato che da ragazzina aveva atteso al confine tra Austria e Ungheria l’arrivo degli ungheresi che fuggivano dalla rivolta del 1956 contro il regime sovietico: “Tutto veniva dato per scontato all’epoca. Quel che sta accadendo oggi e’ molto brutto”. Il convoglio punta a entrare in Ungheria, dopo uno stop al centro di accoglienza di Nickelsdorf, al confine ungherese: alla partenza sono stati consegnati biglietti con i numeri di telefono di persone pronte a fornire assistenza legale in caso di arresto in Ungheria. (AGI) .