Profughi, la Germania si rimangia tutto: Non abbiamo sospeso Dublino. Caos a Budapest

 

L’emergenza migranti ha fatto piombare nel caos la principale stazione ferroviaria di Budapest, prima evacuata e poi riaperta dopo un’ora di chiusura, ma non ai profughi, allontanati dall’ingresso da un cordone di agenti. La tensione nella capitale dell’Ungheria, il cui premier, Viktor Orban, vedra’ giovedi’ i vertici dell’Ue, e’ lo specchio delle pressioni sulle frontiere orientali e meridionali d’Europa, presa d’assalto da un’ondata di profughi.

La rotta dei Balcani che desta maggiore allarme in queste ore. Un totale di 3.650 migranti sono arrivati in treno a Vienna solo nella giornata di lunedi‘, mai cosi’ tanti in un solo giorno dall’inizio dell’anno.

In Germania, in Baviera, che confina con l’Austria, la polizia ha registrato il numero record di arrivi di 2.200 nelle ultime 24 ore. Il numero e’ schizzato verso l’alto perche’ alcuni treni, carichi di centinaia di migranti, hanno lasciato l’Ungheria e attraversato l’Austria, diretti verso la Baviera.
Successivamente le autorita’ ungheresi hanno impedito la partenza dei migranti: centinaia di profughi furenti hanno allora inscenato una manifestazione di protesta davanti alla stazione ferroviaria, sventolando i biglietti, scandendo ‘Germania, Germania’. “Allah Akbar”  L’invasione degli islamici avviene nel disinteresse dell’Europa e degli Usa

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Il portavoce del governo magiaro ha motivato la chiusura con il tentativo di Budapest di applicare la normativa Ue, che richiede agli extracomunitari che vogliano muoversi all’interno dell’area Schengen di aver un passaporto e un visto. La situazione e’ cosi’ confusa che la Germania si e’ sentita in dovere di far presente che la normativa europea inerente il diritto di asilo e che impone ai rifugiati di presentare la richiesta di asilo politico nel primo punto di approdo, non e’ sospesa.

“La Germania non ha sospeso (i regolamenti di) Dublino”, ha sottolineato il portavoce del governo, “chiunque arrivi in Ungheria deve registrarsi li’ e sottoporsi li’ alla procedura di richiesta d’asilo”.

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Intanto, la Corte europea dei diritti dell’Uomo di Strasburgo ha condannato l’Italia per la detenzione “illegale” di tre migranti tunisini nel Centro di prima accoglienza di Lampedusa. Il ricorso si riferiva a fatti avvenuti nel settembre 2011, quando i tre erano stati prima trattenuti nel Centro di prima accoglienza dell’isola e poi caricati su navi-prigione a Palermo, in attesa del rimpatrio. I tre dovranno essere risarciti con 10mila euro a testa.
Nel frattempo, la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il premier spagnolo, Mariano Rajoy, nel corso di una conferenza stampa a Berlino, hanno ribadito che occorre aiutare Italia e Grecia ad aprire centri di registrazione per i migranti.