“Il Giubileo ha sempre costituito l’opportunita’ di una grande amnistia, destinata a coinvolgere tante persone che, pur meritevoli di pena, hanno tuttavia preso coscienza dell’ingiustizia compiuta e desiderano sinceramente inserirsi di nuovo nella societa’ portando il loro contributo onesto”. Lo ricorda ai governi del mondo ed a tutti i fedeli Papa Francesco in un documento che da’ indicazioni concrete sull’Anno Santo Straordinario che si apre il prossimo 8 dicembre.
Il Papa inoltre assicura a tutti i carcerati la possibilita’ di ottenere l’indulgenza plenaria nelle loro celle. “Il mio pensiero – confida Bergoglio nel testo – va ai carcerati, che sperimentano la limitazione della loro liberta’.
A tutti costoro – scrive – giunga concretamente la misericordia del Padre che vuole stare vicino a chi ha piu’ bisogno del suo perdono”.
Nella Lettera indirizzata al presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, monsignor Rino Fisichella, Papa Francesco stabilisce dunque che i detenuti “nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre“. “Possa questo gesto – auspica il Pontefice – significare per loro il passaggio della Porta Santa, perche’ la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, e’ anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di liberta’”.
Inoltre per l’intera durata dell’Anno Santo Straordinario (8 dicembre 2015, 30 novembre 2016) tutti i sacerdoti del mondo potranno assolvere il peccato di aborto togliendo direttamente la relativa scomunica, facolta’ attualmente concessa solo ai vescovi e da questi delegata ai penitenzieri di alcune basiliche e alcuni santuari. Lo ha stabilito Papa Francesco nella Lettera indirizzata oggi al presidente del Pontificio Consiglio.
“Il perdono di Dio a chiunque e’ pentito non puo’ essere negato, soprattutto quando con cuore sincero si accosta al Sacramento della Confessione per ottenere la riconciliazione con il Padre”, scrive Francesco che “anche per questo motivo” ha deciso, “nonostante qualsiasi cosa in contrario, di concedere a tutti i sacerdoti per l’Anno Giubilare la facolta’ di assolvere dal peccato di aborto quanti lo hanno procurato e pentiti di cuore ne chiedono il perdono“. “I sacerdoti – raccomanda il Papa – si preparino a questo grande compito sapendo coniugare parole di genuina accoglienza con una riflessione che aiuti a comprendere il peccato commesso, e indicare un percorso di conversione autentica per giungere a cogliere il vero e generoso perdono del Padre che tutto rinnova con la sua presenza”.
Nel testo Francesco si sofferma a lungo sul dramma dell’aborto. “Uno dei gravi problemi del nostro tempo – scrive – e’ certamente il modificato rapporto con la vita”. Nel mondo di oggi, infatti, “una mentalita’ molto diffusa” ha ormai fatto perdere la dovuta sensibilita’ personale e sociale verso l’accoglienza di una nuova vita”. E cosi’, denuncia Bergoglio, “il dramma dell’aborto e’ vissuto da alcuni con una consapevolezza superficiale, quasi non rendendosi conto del gravissimo male che un simile atto comporta“. Mentre “molti altri, invece, pur vivendo questo momento come una sconfitta, ritengono di non avere altra strada da percorrere. Penso, in modo particolare, a tutte le donne che hanno fatto ricorso all’aborto”.
“Conosco bene – assicura il Pontefice – i condizionamenti che le hanno portate a questa decisione. So che e’ un dramma esistenziale e morale. Ho incontrato tante donne che portavano nel loro cuore la cicatrice per questa scelta sofferta e dolorosa. Cio’ che e’ avvenuto e’ profondamente ingiusto; eppure – conclude – solo il comprenderlo nella sua verita’ puo’ consentire di non perdere la speranza”.
Commentando l’odierna decisione del Papa, il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha sottolineato che “in nessun modo puo’ essere interpretata come un minimizzare la gravita’ dell’aborto”.
Papa Francesco ha deciso che non restino esclusi dall’indulgenza plenaria concessa in occasione dell’Anno Santo Strordinario nemmeno “quei fedeli che per diversi motivi si sentono di frequentare le chiese officiate dai sacerdoti della Fraternita’ San Pio X”. “Questo Anno giubilare della Misericordia – scrive nella Lettera – non esclude nessuno”. E cosi’, “mosso dall’esigenza di corrispondere al bene di questi fedeli, per mia propria disposizione” il Papa ha stabilito che “quanti durante l’Anno Santo della Misericordia si accosteranno per celebrare il Sacramento della Riconciliazione presso i sacerdoti della Fraternita’ San Pio X, riceveranno validamente e lecitamente l’assoluzione dei loro peccati”. agi