Il Regno Unito non fa parte dell’area Schengen e puo’ quindi procedere a controlli su chi attraversa le sue frontiere sia se proviene da un paese europeo che dall’esterno: lo chiarisce la Commissione europea, riferendosi alle recenti dichiarazioni del ministro Theresa May sulla possibilita’ di chiudere le frontiere britanniche a chi vi giunge in cerca di lavoro.
Quanto ai migranti che cercano di raggiungere il paese da Calais, come precisa la portavoce Mina Andreeva, “non sono cittadini Ue con il diritto alla libera circolazione. Sono persone che scappano dalla guerra, i cui diritti sono garantiti dal diritto internazionale, in cerca di prospettive economiche migliori per loro stesse e le loro famiglie“.
Un’altra questione riguarda poi il diritto alla libera circolazione dei cittadini europei. “E’ parte integrante del mercato unico e un elemento centrale del suo successo – spiega ancora la portavoce – stimola la crescita economica dando alle persone la possibilita’ di viaggiare, acquistare e lavorare attraverso i confini e permettendo alle societa’ di assumere da una piu’ ampia disponibilita’ di talenti. I lavoratori Ue beneficiano di questo diritto fin dalle origini dell’Unione europea, visto che tale principio e’ contenuto nel trattato di Roma del 1957″.
La libera circolazione, precisa pero’ Andreeva, “non e’ un diritto incondizionato e non permette il ‘turismo dei sussidi’: le regole contengono una serie di protezioni che permettono agli Stati di prevenire gli abusi. Come la stessa Theresa May ha detto nel suo intervento sul Sunday Times, maggiori sforzi per combattere gli abusi non mettono e non metteranno in discussione il principio stesso”.
(AGI) .