Migranti, Armando Manocchia: “è una nuova deportazione di schiavi?”

30 agosto 2015 – Gentiloni: “Servono canali d’immigrazione legale, l’Europa ha bisogno di manodopera” (schiavi)

Gentiloni, con le sue parole, ci da’ la prova che l’immigrazione è qualcosa di voluto e programmato, un piano portato avanti con cinismo e ferrea determinazione per farci pagare a caro prezzo la colpa di essere (ancora) vivi, malgrado le politiche degli ultimi anni (da Monti a Renzi, con la benedizione dell’Emerito).

Dice il ministro che per gestire i flussi migratori “Servono canali di immigrazione legale, perche’ l’Europa ha bisogno di alcuni tipi di manodopera. Quale manodopera? falegnami? fabbri? muratori? operai? carpentieri? ELETTORI PER IL PD? pizzaioli per la festa del Pd? soldati per la guerra contro la Russia? Non è dato sapere, ma siamo certi che Gentiloni abbia le idee chiare, che abbia ricevuto ordini ben precisi in merito e che non sia affatto preoccupato dai dati sulla disoccupazione. Questo irragionevole ottimismo ha una sola origine, ma non posso dire quale, per ovvie ragioni che non sto qui a enumerare, ma che tutti possono intuire senza sforzo.

gentiloni

Così, di punto in bianco, quelli che fino a ieri venivano definiti “profughi in fuga dalla guerra e dalla carestia”, oggi sono stati apertamente spersonalizzati e declassati a “manodopera” di cui l’Europa ha bisogno.

A questo punto si dissipa ogni dubbio e appare (piu’) chiaro perché nessuno voglia impegnarsi a risolvere il problema Libia, sul quale tanti funzionari europei strapagati fanno finta di lavorare, insieme ai colleghi dell’ONU, per prendere in giro i creduloni da una parte, mentre incoraggiano l’immigrazione dall’altra  Le migrazioni di massa e l’ente miliardario che le “promuove” (Oim)

Non sono concetti nuovi. Ne abbiamo parlato qui nel dicembre 2014  ONU: proseguire Mare Nostrum, in Europa serve manodopera a bassa qualifica. In poche parole servono schiavi, disperati che lavorino per 4 soldi senza fare troppe storie.

SchiaviNei tempi passati i negrieri, come ad esempio i britannici, con la forza portavano via dall’Africa gli schiavi e quelli portati via dalle grandi navi attraverso l’oceano non hanno più fatto ritorno. In quattro secoli vennero trasferiti all’incirca 11000000 di africani trasportati nelle peggiori condizioni; incatenati e nelle gabbie alla stregua di animali. Durante le traversate sono morti circa 2.000.000 milioni di esseri umani.

Ora la situazione è peggiorata, il cinismo si è affinato: gli schiavisti si sono evoluti, i radical chic del 2000 non si sporcano piu’ le mani andando a prendere le loro vittime direttamente a casa per trasportarle in catene in Europa. Ora lasciano che facciano un pezzo di mare da soli, con tutti i rischi connessi, facendo poi finta da andare a salvarli, da bravi antirazzisti di facciata, vestendo di buonismo i loro interessi economici e i loro porci comodi. Due piccioni con una fava: recuperano manodopera a basso prezzo e salvano pure l’immagine! Chiamali scemi!

Qui un paio dei tanti esempi che si affacciano all’orizzonte  Alfano: i Comuni facciano lavorare gratis i migranti –  30 clandestini lavorano gratis alla Festa dell’Unità

Pakistan urges calm amid protests over anti-Islam videoGià, ma poi come tenere buone le masse recalcitranti e inferocite? Hanno pensato a tutto, non vi preoccupate. Una marea di islamici si sta riversando in Europa ed anche questo fa parte del programma. La sharia (democraticamente imposta come dice la Mogherini) spazzerà via quel poco di libertà che ci resta e ridurrà alla sottomissione anche i ribelli piu’ ostinati, stroncando sul nascere ogni di tentativo di guerra civile. Isis lo sta facendo in Siria e in Iraq con i metodi e l’abbrutimento che ormai già conosciamo. Video – Isis taglia mani e piedi a ragazzini di 14 anni “perché non collaborano”

Nulla è stato lasciato al caso. Ci penseranno loro a portarci in una specie di nuovo medioevo, secondo un esperimento già fatto e già riuscito. Chi riportò l’Afghanistan al medioevo, più di trent’anni fa

Ovviamente le masse di rincitrulliti, condizionate dai media di regime e/o dai loro complici, diranno subito che questo è complottismo. Non mi prendo neanche la briga di negarlo. Infatti è vero, non si tratta di complottismo: basta guardarsi intorno. Come si puo’ chiamare complottismo qualcosa che è già sotto gli occhi di tutti?

Ah, dimenticavo! In Italia abbiamo un problema serio: i razzisti e i fascio-leghisti! …

Armando Manocchia

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Ed ecco l’intervista rilasciata dal ministro Gentiloni. Buona lettura.

L’ultima – solo in ordine di tempo – strage di migranti, morti in tir su una rotta meno comune rispetto a quella tradizionale del Mediterraneo, ha cambiato percezione dei Paesi Ue, anche quelli piu’ riluttanti se non recalcitranti a fare la loro parte. Lo spiega in un’intervista a ‘La Repubblica’ Paolo Gentiloni che racconta come “nelle ore in cui si scopriva la tragedia ero a Vienna, per un vertice di Europa e Balcani. Bastava guardare in volto i colleghi per capirlo: siamo tutti coinvolti. Fino a poco tempo fa c’era l’idea che fosse solo un’emergenza italiana e greca. nelle ultime settimane si e’ diffusa la consapevolezza che il problema investe l’Europa intera“.

“Negli ultimi due mesi la percezione e’ cambiata in modo significativo. Anche governi che avevano resistito al principio della distribuzione dei rifugiati, come quelli di Austria e Slovenia, stanno modificando le posizioni”. Giampiero Cadalunu ricorda pero’ al ministro che restano ancora alcuni governi del tutto sordi alla crisi umanitaria, come la Polonia e l’Ungheria, solo per citarne alcuni.
Gentiloni ne’ e’ consapevole ma allo stesso si augura “che cambino idea molto presto (gliela faranno cambiare, con le buone o con le cattive, ndr), che non siano necessarie emergenze sulla porta di casa loro, perche’ si rendano conto di cio’ che e’ sotto gli occhi di tutti”.

Per il titolare della Farnesina bisogna seguire la strada tracciata dal premier Matteo Renzi e dal cancelliere tedesco Angela Merkel: “La democrazia, la civilta’ e l’economia europea (devastata dall’euro, ndr) non possono essere ostaggio di minoranze di destra, o dell’idea che chi cavalca la paura possa incassarne i dividendi elettorali.

Ci sono tre passi molto semplici che l’Europa deve fare:

  1.  prendere consapevolezza del carattere permanente – per almeno 10/15 anni – e da certi punti di vista persino necessario delle migrazioni, che ovviamente vanno regolate.
  2.  lavorare sulle cause: a novembre ci sara’ un vertice a Malta di Europa e Africa per mettere in pista investimenti e progetti nei Paesi di transito e in quelli in crisi.
  3. cambiare registro sulle regole e sulle politiche di accoglienza.

In particolare, ha ribadito nuovamente Gentiloni, “Bisogna modificare norme concepite 25 anni fa (il Trattato di Dublino, ndr), introducendo gradualmente un concetto rivoluzionario: i migranti non entrano piu’ in Italia, in Grecia, in Ungheria, o dove la geografia o la sorte li fanno arrivare, ma in Europa. E questo vuol dire che serve in prospettiva un diritto d’asilo europeo valido per tutti i Paesi. Dev’essere l’Unione a definire quali sono i Paesi cosiddetti sicuri, e quali invece quelli alla cui popolazione e’ garantita una tutela internazionale”. Partendo da questo principio “Per esempio, i rimpatri devono essere gestiti a livello europeo. E ovviamente che ci vuole equilibrio nella distribuzione dei rifugiati (schiavi per la manodopera, ndr), senza il quale la maggior pressione potrebbe spostarsi dai Paesi di primo arrivo come Italia e Grecia ai Paesi dove il welfare e’ piu’ generoso, come Svezia o Germania”.

Parole che valgono per chi e’ gia’ arrivato mentre per gestire i flussi migratori “Servono canali di immigrazione legale, perche’ l’Europa ha bisogno di alcuni tipi di manodopera. Serve soprattutto maggior determinazione nella lotta contro la barbarie degli schiavisti (si riferisce alle navi di Frontex?, ndr). In parallelo agli sforzi europei c’e’ un’escalation di infamia dei trafficanti, tanto che si moltiplicano le partenze dalle coste libiche con barche sempre piu’ inaffidabili, incapaci di tenere il mare e con i piu’ derelitti fra i derelitti rinchiusi nelle stive. Si e’ conclusa la fase 1 della missione Eunavfor Med (quale missione???, ndr), ora l’Ue avvii il dibattito sulla fasi seguenti”, ha concluso Gentiloni. agi

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