Tagli alla sanità: ecografo rotto da mesi, a Tropea muore una turista

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Una turista milanese è morta in Calabria durante una vacanza: aveva l’intestino perforato ma nel primo ospedale a cui si era rivolta l’ecografo era rotto da due mesi. Giorni di ritardo accumulati, dunque, per le cure che sarebbero state necessarie. La storia, riferita da Massimo Girtanner, coordinatore cittaddino di Fratelli d’Italia ed ex presidente del consiglio di zona 6, inizia il 22 agosto. La donna, Gilda Rizzo, ha dolori lancinanti allo stomaco e si reca prima alla guardia medica e poi al pronto soccorso di Tropea.

Qui le vengono somministrate due flebo e la donna viene invitata a presentarsi sempre all’ospedale di Tropea lunedì 24 agosto, per un’ecografia. Questo “nonostante gli esami ematologici evidenziassero valori alterati”, precisa Girtanner nella nota in cui rende pubblica la vicenda.

Ma il 24 agosto, nello stesso ospedale, alla donna viene detto che è impossibile sottoporla all’ecografia perché “l’ecografo è rotto da due mesi”. Una risposta che sembra davvero incredibile. Gli esami del sangue, intanto, registrano un rilevante abbassamento dell’emoglobina. I medici di Tropea rimandano a casa la donna prescrivendo alcuni farmaci, ma i familiari, preoccupati perché i dolori – lungi dal passare – peggiorano, chiamano la guardia medica che riscontra la gravità della situazione e dispone il trasferimento immediato di Gilda Rizzo all’ospedale di Vibo Valentia in ambulanza.

I medici di Vibo Valentia accertano subito la perforazione dell’intestino con una Tac all’addome e le gravissime condizioni della donna. Dispongono l’immediato intervento chirurgico e allertano un rianimatore ed un anestesista, che però valuta troppo gravi le condizioni della paziente per procedere all’intervento. Gilda Rizzo viene quindi ricoverata in rianimazione dove muore nella serata del 25 agosto. I figli della donna sono ora sconvolti ed esterefatti: “Finora ascoltavamo le vicende che la cronaca riportava di alcune strutture ospedaliere dove i pazienti, per negligenza, morivano. Ora è toccato a noi”. Intanto i figli hanno presentato una denuncia in questura. “Nessun risarcimento ci ridarà mamma – dichiarano – ma quanto successo non deve più accadere a nessuno”.

E Girtanner annuncia che chiederà ai parlamentari di interessare il ministro della sanità, Beatrice Lorenzin, per avviare le dovute indagini. “L’ospedale di Tropea è per 7 mila residenti, con reparti di oncologia, urologia, medicina, chirurgia generale e altri, e non ha un ecografo? Mi chiedo come facciano le diagnosi”, dichiara l’esponente di Fdi.

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